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Sardegna

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Vivere la campagna

Villanovafranca. Museo speciale per i ciechi

braille

sabato 17 marzo 2012 - L'UNIONE SARDA

IL FATTO. Incontri anche a Villacidro per favorire l'integrazione con i “non vedenti”
A Villanovafranca particolare sezione tattile in braille

«Più musei in Sardegna con sezioni per i non vedenti». Il motivo è ovvio: «I ciechi hanno diritto ad una vita normale. E lo hanno già dimostrato nello sport e nella cultura». Appelli lanciati da Villanovafranca e Villacidro, che hanno ospitato due iniziative della sezione di Cagliari dell'Unione Italiana Ciechi per la quinta giornata nazionale del Braille.
IL MUSEO Il museo “Su Mulinu” di Villanovafranca non è stato scelto a caso per far conoscere la vita ed il linguaggio dei ciechi e sensibilizzare gli alunni ed il territorio alle tematiche sulla cecità. È uno dei pochi in Sardegna con una sezione per i non vedenti: reperti da toccare e didascalie in braille. «Abbiamo il diritto di vivere in modo normale», ha detto Raimondo Piras presidente della sezione cagliaritana dell'Unione Ciechi, «per questo le istituzioni trovino i fondi per nuove sezioni per noi nei musei sardi».
LE INIZIATIVE A Villanovafranca c'erano gli alunni delle medie, così come nella palestra di Villacidro , grazie al sostegno degli istituti comprensivi. Un'iniziativa di integrazione e di superamento del concetto del “diverso”, col supporto del Consulenza Tiflodidattica della Biblioteca Italiana per Ciechi. Nelle medie di Villanovafranca c'è Mattia, 11 anni, con seri problemi di vista. «Un ragazzo di grande sensibilità, integratosi perfettamente con i compagni», ha spiegato la dirigente Lucia Orrù, «da settembre una bambina con residui visivi frequenterà la primaria di Tuili. Abbiamo un progetto di formazione per i docenti. Se non sarà finanziato, lo sosterremo con fondi nostri».
I CIECHI Sempre in nome dell'integrazione. Linda Salis è cieca. Ma ha il sorriso stampato sul volto. E insegna ai non vedenti. Ha illustrato agli alunni il linguaggio braille, «800 lingue nel mondo lo utilizzano», ha detto e poi risposto alle domande dei ragazzi: «Correggo i compiti con uno scanner speciale». «Quando vedete un cieco per strada non pensate di aiutarlo spingendolo, ma chiedete se ha bisogno di qualcosa», ha aggiunto Michele di Dino del centro di consulenza.
LA LEZIONE Comportamenti per i non vedenti diventati normali. Anche nello sport e nella musica. Le lezioni più importanti per i ragazzi sono state giocare a Villanovafranca, bendati, allo show down , il ping pong dei ciechi. Ed ascoltare a Villacidro il giovane Giacomo Deiana, non vedente di Cagliari, suonare la chitarra.
Antonio Pintori