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Sardegna

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Vivere la campagna

Casse vuote, alunni più stretti

Liceo Scientifico di San Gavino Monreale

venerdì 6 marzo 2009 - L'UNIONE SARDA

Scuola. Incontro in Provincia tra gli amministratori locali e i dirigenti degli istituti medi e superiori
«Impossibile allargare le aule: non ci sono soldi»
La soprintendenza scolastica regionale chiede di allargare le aule per poter fare spazio a classi di 25 alunni. Ma in Provincia non hanno i soldi per fare altri lavori. Il problema della sicurezza dei caseggiati: manca il nulla osta dei vigili urbani.

«E' vero, qualcuna delle nostre scuole vanta il certificato di agibilità, qualche altra un impianto elettrico nuovo di zecca, e qualche altra ha superato il collaudo statico. Ma il certificato dei Vigili del fuoco, l'unica carta che attesta la sicurezza dell'edificio, non c'è per nessuna. Stiamo provvedendo. Anzi, siamo alla fine del percorso. Dunque, nessuna intenzione di ricominciare progettando ampliamenti delle aule. Se poi si pensa di doverlo fare nel giro di poco tempo, con le attività didattiche in corso, mi pare persino utopistico. In ogni caso, con quali soldi? Diciamolo subito: le nostre casse sono vuote». L'assessore provinciale all'edilizia scolastica Gianluigi Piano rispedisce al mittente la richiesta del direttore scolastico regionale Armando Pietrella di «abbattere muri e tramezzi» nelle scuole della Provincia del Medio Campidano per consentire la formazione di classi più numerose.
Il tema è stato affrontato nei giorni scorsi a Villacidro, nei locali del Consiglio, nel corso di una conferenza unificata fra Provincia, Comuni e dirigenti scolastici. Per l'assessore e per i 28 sindaci dei paesi interessati, ingrandire un'aula non è semplice. Non basta buttare giù un muro, e voilà un'aula spaziosa, luminosa e a misura di ragazzi. Le scuole del Campidano sono nate quasi tutte 30 anni fa. Con aule che per la maggior parte sono di 50 metri quadrati e quindi idonei ad accogliere 25 alunni.
DOMANDA Se ora se ne vogliono ospitare trenta, la domanda è: come conciliare la superficie che ciascuno per legge ha diritto di occupare con l'aumento previsto da un'altra legge? «E' vero -spiega Piano- che a scuola i problemi si risolvono alla lavagna e poi si cancellano con un colpo di spugna, ma in questo caso non è così. I fatti concreti devono fare i conti con impianti elettrici, infissi, uscite di emergenza, sicurezza».
E a proposito di sicurezza ricorda che la Provincia ha programmato la spesa di 18 milioni di euro per mettere in regola gli 11 Istituti superiori e per dargli una veste più dignitosa. A breve il professionale di Guspini, il classico di Villacidro e l'alberghiero di Villamar potranno chiamarsi sicuri: stanno per avere il certificato antincendio. Gli altri 8 dovranno attendere. Si spera non per molto. «Per portare a termine gli interventi abbiamo stimato che occorrono altri 10 milioni di euro. Nota dolente: per l'edilizia scolastica si stanzia sempre meno. Anche per questo diciamo no alla proposta del direttore Pietrella».
SINDACI Una bocciatura condivisa dai sindaci, con l'impegno di trovare soluzioni alternative. «Una sentenza del Tar - dice Leo Talloru, consigliere comunale di Serrenti- giustifica l'aumento di alunni a condizione che il caseggiato abbia superato l'esame sulla sicurezza. Significa che c'è la possibilità di affrontare la problematica e magari valutare caso per caso». E sulla necessità di una maggiore collaborazione insiste la preside di Villacidro Giuliana Orrù. «E' necessario -sostiene- sedersi attorno ad un tavolo e pianificare tutte le problematiche. Diversamente è inutile continuare con questi incontri: ora per il ridimensionamento, ora per i lavori da fare, ora per i trasporti. Sono facce diverse della stessa medaglia».
SCURE Comunque sia, per l'assessore alla pubblica Istruzione Rossella Pinna trenta o più alunni per classe è l'ennesima scure sulla scuola. «La politica di tagli indiscriminati -chiarisce- legata solo a motivazioni di natura ragionieristica non permette la qualificazione dell'insegnamento. Non aiuta a combattere una dispersione scolastica che da noi raggiunge il livello più alto». Si vedrà ora quali saranno le scuole che, in base al numero dei nuovi iscritti, chiederanno sconti, quali le fortunate che riusciranno ad avere l'okay per due classi al posto di una, e quali quelle che si dovranno aggiustare con spazi di fortuna fra anditi ed aule speciali.
SANTINA RAVÌ