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Sardegna

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Vivere la campagna

II Rassegna di Aspettando Sant’Antonio – Sa die de sa sèmena de su trigu sardu cun is bois

Aratura con giogo di buoi

martedì 15 gennaio 2013 - Associazione Culturale comitato permanente di Sant’Antonio di Santadi

Ricevuto, pubblichiamo: II Rassegna di Aspettando Sant’Antonio – Sa die de sa sèmena de su trigu sardo cun is bois”. Fonte: Associazione Culturale comitato permanente di Sant’Antonio di Santadi

E’ con l’appuntamento di ieri domenica 13 Gennaio 2013 che è iniziata la II Rassegna di Aspettando Sant’Antonio, per la valorizzazione degli elementi centrali della Festa.
L’evento organizzato dall’Associazione Culturale comitato permanente di Sant’Antonio di Santadi – Arbus, costituita per la promozione e valorizzazione della Festa e del culto al Santo, con la preziosa collaborazione dei Carradoris, si è svolto nell’Agro di Arbus a meno di sette chilometri dal paese, sulla strada statale 126 appena prima dell’incrocio per Ingurtosu.
Non facendosi condizionare dalle scoraggianti previsioni meteorologiche, alle ore 9.00 del mattino, sono iniziate le programmate attività di semina del grano duro sardo cappelli.
Il grano è stato seminato a mano, come usavano fare i nostri padri, estraendo il grano raccolto “in sa bettua sarda” e distribuendolo sul terreno circostante con un movimento deciso e circolare del braccio.
Le attività successive hanno visto protagonisti cinque gioghi di buoi, condotti con maestria dai Carradoris Rinaldo, Mondo e Vincenzo Pusceddu, Raimondo Caddeo, Doriano Floris, Alessio Cancedda e Dino Atzeni, nell’attività de “sa sreppadura” ossia la copertura delle sementi con la terra”.
La mattinata è stata scandita dal suono dei piccoli campanacci appesi alle bardature dei buoi. I numerosi visitatori presenti da tutte le parti della Sardegna, in particolare da Cagliari, sono rimasti amalliati dalla bellezza di questi maestosi animali e della prontezza ed obbedienza con la quale rispondevano ai comandi dei loro conduttori rigorosamente impartiti in sardo.
L’attività de “sa sreppadura” è proseguita per alcune ore, con l’incedere forte e vigoroso, ma anche con l’obbedienza che contraddistingue questi maestosi animali, emblema della Festa di Sant’Antonio.
Ai gioghi vengono assegnati dei nomi in sardo che insieme formano delle frasi di senso compiuto, come per esempio tra quelli presenti ieri “Pensadì ca ses Sennori”, “S’amori non timmasa”, “Immù du creu ca ses giustu”.
Del grano duro cappelli seminato, sarà, dopo mietuto, realizzata la semola per le giornate della decorazione del pane “Su coccoi de sa Festa” in programma per le giornate del 7-8-9 Giugno.
Terminate le attività di semina, i numerosi visitatori pervenuti da tutte le parti della Sardegna, hanno potuto degustare un menù di prodotti sardi locali al quale non potevano mancare malloreddus di grano duro sardo, pecora in umido, salsiccia di maiale, formaggio, olive, verdure di stagione, pane moddixi e vino, ospitati in un ambiente tanto rurale quanto però caloroso e familiare.
Il prossimo appuntamento della Rassegna è quello delle giornate dei buoi e dei cavalli in programma per il mese di Aprile.
(R. Onnis)