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Sardegna

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Vivere la campagna

La Giara conquista Giuseppe Botti

Giuseppe Botti

giovedì 2 agosto 2012 - COMUNICATO STAMPA

Accompagnato sull’altopiano dal presidente della Provincia del Medio Campidano Fulvio Tocco, buon conoscitore del sito, ha trascorso un’intera mattinata a contatto dei cavallini selvaggi
Uno degli uomini più importanti della storia del galoppo italiano ha voluto vedere da vicino il regno del cavallo selvaggio, la Giara. Stiamo parlando di Giuseppe Botti che assieme al fratello Alduino hanno realizzato una vita di successi ippici. Giuseppe ed Alduino Botti capeggiano la speciale classifica degli allenatori di galoppo per le corse in piano. È un risultato che hanno ottenuto in quaranta anni di carriera, dopo essere stati dei bravi fantini. Operatori del comparto da cinque generazioni, attualmente sono i detentori, con 331 vittorie, traguardo raggiunto nell'anno 2007, del primato di vittorie in un anno a livello europeo. Giuseppe, classe 1946 e Alduino, classe 1947, vanno molto d’accordo, hanno costituito una società chiamandola Dioscuri e con questa denominazione compaiono sui programmi ufficiali delle corse al galoppo. Hanno un centro di allenamento a Cenaia in Toscana e un altro nell’Allevamento del Velino, acquisito alcuni anni fa, che sorge nel Reatino. Giuseppe, che è stato uno dei primi allenatori del mitico Gianfranco Dettori, opera in sede fissa nelle scuderie di Chantilly in Francia. Per gli appassionati di ippica, resta indimenticabile la stagione di corse dell’anno 2007, quando con 249 cavalli in scuderia si ottennero 331 vittorie in 1.435 corse, totalizzando somme vinte per 3.311.094,02 euro. Giuseppe Botti, ha voluto conoscere da vicino il parco della Giara e a fargli da guida è stato il presidente della provincia del Medio Campidano Fulvio Tocco, suo amico personale. Botti è venuto in Sardegna, per essere presente al convegno del 30 luglio che si è tenuto nel municipio di Villacidro, organizzato da CultureFestival, per perorare la causa dell’apertura ippodromo. Dal febbraio del 2012, assieme a Gianfranco Dettori si ostinano a dire: “il rilancio dell’ippica nazionale passa per l’ippodromo di Villacidro”. Ma questo impianto, nonostante sia stato realizzato seguendo le regole dell’Unire e con i soldi pubblici (un PIA Regionale) è lo stesso pubblico (l’Unire) che si ostina a mantenere fermo. La presenza di Botti nell’altopiano è durata alcune ore, dalle 9 del mattino alle ore 13. Dopo aver preso visione in maniera ravvicinata dei celebri cavallini, negli acquitrini Bartili e Oromeo, ha avuto la pazienza di provare alcune tecniche per non far fuggire i cavalli selvaggi, rimanendo immobile. Con le mani tenute rigorosamente all’indietro, per incuriosire i diffidenti quadrupedi dagli occhi prospicienti è riuscito a stare a stretto contatto con loro. “Avendo del tempo a disposizione ci vorrei riprovare” ha commentato commosso, per l’inaspettata bellezza dello scrigno del cavallo selvaggio. “Avete dei luoghi incantevoli e alcune delle foto di questo sito le terrò in bella mostra nelle nostre scuderie, in Italia, in Francia ed in Inghilterra”.