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Sardegna

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Vivere la campagna

Il marchio "Semenadura" per la valorizzazione dei malloreddus

Consulta la Nota stampa - Il marchio "Semenadura" per la valorizzazione dei malloreddus

venerdì 8 aprile 2011 - COMUNICATO STAMPA

Per costituire la filiera del grano duro regionale sono state scelte le tre varietà di grano duro da seme più diffuse in Sardegna: Karalis, Iride e Saragolla. Per rivalutare il pane tradizionale la Provincia ha scelto il grano Cappelli.
E’ stato presentato dai funzionari dell’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Sardegna, Tullio Meloni e Marco Dettori, al presidente della Provincia del Medio Campidano Fulvio Tocco il progetto di valorizzazione delle produzioni isolane di grano duro, denominato “Semenadura”. Sviluppato in collaborazione con le Agenzie AGRIS e LAORE Sardegna, esso persegue gli obiettivi di omogeneizzare la qualità della materia prima e di valorizzare il grano duro attraverso i prodotti tipici tradizionali. Si è scelto di parlarne nel Medio Campidano in funzione della virtuosa esperienza che si sta sviluppando da quattro anni col programma agro-eco-ambientale, meglio conosciuto come “Vivere la Campagna”. Detto programma è finalizzato alla coltivazione del territorio per ottenere le granaglie per l’alimentazione umana e animale. Il prodotto tipico di cui si è parlato è costituito dai classici “Malloreddus”, gli gnocchetti tradizionali della Sardegna meridionale, assai noto anche fuori dall’isola e che si è quasi autopromosso col classico sistema del passa parola. Tra i primi piatti si può dire, senza essere smentiti, che parlare di malloreddus equivale a dire cibo sardo. “La scelta di questo prodotto è legata alla specificità, alla notorietà anche al di fuori della Sardegna, e alla sua importanza economica nel contesto agroalimentare isolano”, ha riferito Tullio Meloni, nel corso dell’incontro che si è tenuto negli uffici della presidenza della provincia del Medio Campidano. “Per costituire la filiera del grano duro regionale”, ha spiegato Marco Dettori, “sono state scelte le tre varietà di grano duro da seme più diffuse in Sardegna: Karalis, Iride e Saragolla. La prima è stata selezionata dall’Agenzia AGRIS e si è dimostrata molto ben adattata alle difficili condizioni pedoclimatiche dell’Isola. Le altre due provengono dall’attività di miglioramento genetico della Società Produttori Sementi di Bologna e garantiscono produzioni costanti e qualitativamente elevate anche in Sardegna. Inoltre, queste tre varietà sono in possesso di caratteristiche produttive e qualitative complementari. Ciò permette di ottenere una materia prima costante anche in annate molto diverse”. Ad esse si è aggiunta anche la nuova varietà “Ampsicora”, selezionata dall’Agenzia AGRIS, recentemente iscritta al registro nazionale varietale. Queste varietà sono state coltivate nei principali areali cerealicoli sardi con appositi disciplinari di coltivazione messi a punto dall’Agenzia LAORE. Il grano raccolto è stato macinato e trasformato per produrre “Malloreddus” e “Pane Carasau”. Per rivalutare il pane tradizionale la Provincia ha scelto il grano "Senatore Cappelli", così denominato in onore del senatore Raffaele Cappelli, promotore nei primi del '900 della riforma agraria che ha portato alla distinzione tra grani duri e teneri. Sia il mulino che i trasformatori, è stato evidenziato dai due funzionari dell’assessorato, hanno reputato particolarmente interessante la qualità del grano duro, così come elevata è risultata la qualità dei prodotti trasformati. Per conferire visibilità ed una adeguata veste grafica, sono stati progettati il marchio “Semenadura” e le confezioni dei prodotti. “La provincia - ha assicurato Tocco - promuoverà i malloreddus a marchio “Semenadura”, in tutte le iniziative agroalimentari, a fianco del Paniere della Provincia Verde”.