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Sardegna

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Vivere la campagna

Sanità e antichi vizi, il Medio Campidano si ribella

Ospedale di San Gavino Monreale

venerdì 1 luglio 2011 - COMUNICATO STAMPA

CONSEGUENZE SOCIALI PER LA MANCANZA DI STRUTTURE SANITARIE ADEGUATE

Tocco: siamo parte della Sardegna la Giunta regionale deve tenerne conto. Se a Settembre si rimane ancora senza risposte, la mobilitazione per una vertenza territoriale diventa necessaria.

Il mancato finanziamento per il nuovo ospedale di San Gavino, la proposta di chiusura del Centro di cura e riabilitazione di Guspini, il mancato decollo delle opere dell’ RSA di Villacidro, e del decollo della Fondazione di Villamar, il tutto aggravato da una nefasta campagna stampa verso l’eccellente reparto ospedaliero di ostetricia e ginecologia, che rappresenta il fiore all’occhiello della sanità locale, lascia presagire il disinteresse della giunta regionale verso la sanità del Medio Campidano.
La situazione è seria e noi ci ribelliamo! Il vecchio ospedale, si sa, soffre dei mali di una passata costruzione. Ogni ritardo nel far decollare le opere della nuova struttura ospedaliera nuoce, oltre che alla sanità anche alla condizione socio-economica del territorio. La somma stimata di 45 milioni d’investimenti darebbe una risposta anche al lavoro e all’occupazione che langue. Il Medio Campidano deve uscire dalla logica dell’ospedale sotto casa per avere il suo ospedale di dimensione provinciale. Trascurare gli investimenti oltre che rendere deboli i servizi sanitari produce conseguenze socio economiche devastanti: meno sanità, meno lavoro, meno prospettive a causa degli antichi vizi della politica che agisce a seconda della “forza contrattuale” dei notabili di turno. Senza dialogo istituzionale, e non mi riferisco all’assessore Liori, ma al disegno della giunta regionale di definire protocolli, finanziamenti e strutture nelle aree predestinate. Quest’aspetto assume maggior rilevanza e non va sottovalutato perché produce danni distruggenti sulla vita della popolazione del Medio Campidano e di questo dato di fatto dobbiamo tenerne conto.
“Se a Settembre si rimane, ancora senza risposte, la mobilitazione per una vertenza territoriale diventa indispensabile” – ha dichiarato con tono deciso il presidente Tocco.