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Sardegna

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Vivere la campagna

Una scuola per futuri imprenditori

giovani

giovedì 3 novembre 2011 - L'UNIONE SARDA

PROVINCIA. Giovani
Sono in tutto una cinquantina, hanno un'età compresa fra i 15 ai 30 anni, arrivano dai 28 Comuni del Medio Campidano, ed hanno una missione da compiere: giovani che aiutano i giovani a diventare cittadini europei per acquisire conoscenze e competenze finalizzate a non far morire il proprio paese.
A Villacidro, nei locali della Provincia , si è appena conclusa una settimana di lavoro che ha impegnato studenti universitari e ragazzi disoccupati in quattro laboratori: creare spazi fisici e virtuali come luoghi di integrazione, trovare occasioni di dialogo e di confronto con i giovani di paesi diversi, lavorare come "volontari europei" in progetti locali, abbattere campanilismi e fare rete. L'iniziativa, figlia del progetto "Giovani a bordo", finanziata dalla Regione per 150 mila euro, ha trovato un partner nel Campidano. «Il programma», spiega l'assessore alle politiche giovanili, Michele Cuccui, «mira a rispondere a livello europeo alle esigenze dei giovani, dall'adolescenza all'età adulta. Fare esperienza con i loro coetanei significa acquisire strumenti chiave per valorizzare risorse, trovare coperture finanziarie, stimolare le realtà a loro vicine, entrare nel mondo dell'imprenditoria, costruirsi e costruire il futuro». Una marcia in più perchè ciascuno metta la valigia da parte e si dia da fare per chiudere la finestra sugli usi, costumi, tradizioni e vecchi mestieri. «Non possiamo», dice Marco Sideri, uno dei tanti giovani, «restare a guardare il Campidano sempre più povero e sempre più spopolato. Spetta a noi trovare la chiave per stimolare i piccoli centri della Marmilla, ma anche i centri più grossi della Provincia. L'Europa ci chiama e ci aiuta con progetti e finanziamenti. Cerchiamo di non perdere il treno che passa».
E Serena Piras aggiunge: «La nostra è una terra votata al turismo perchè ne ha le risorse. Un ricco menù che aspetta una ricetta per un piatto appetibile. Ci hanno provato i nostri padri. Inutilmente. Vogliamo provarci anche noi. ». Intanto si è aperta la prima porta: due ragazzi sono partiti in Serbia ed un'altra in Thailandia.
Santina Ravì