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Sardegna

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Vivere la campagna

Il Mercato Rurale le Tre Terre per dare un futuro all’agricoltura

Mercato Rurale “Le Tre Terre”

mercoledì 3 novembre 2010 - COMUNICATO STAMPA

Degli applicativi locali la “filiera corta” per dare una boccata d’ossigeno ai contadini del Medio Campidano.
Tocco: e’ vero, il “cibo a kilometrozero” non risolve problemi agricoltura, ma noi ci proviamo, in attesa di migliorare l’efficienza delle filiere agroalimentari.

Nella provincia del Medio Campidano, si pensano le soluzioni credibili e condivise per abbattere i pesanti costi di produzione delle imprese agro pastorali. Dare una mano alle imprese è diventato il chiodo fisso della giunta provinciale per risolvere il problema del crollo dei prezzi praticati sui campi e per ridare vigore ai redditi agricoli che nell‘isola hanno subito nello scorso anno una vera e propria caduta verticale. “È infondato pensare – commenta Fulvio Tocco - che il Mercato Rurale le Tre Terre, sia la soluzione del problema del rapporto agricoltura-mercato. Ma l’esperienza va porta avanti, anche perché i contadini del Medio Campidano la richiedono con insistenza. Da quando il mercato di Villacidro ha chiuso i battenti, il 31 ottobre, le richiese per aderire al paniere in provincia continuano. In tanti hanno manifestato la volontà di voler vendere prodotti locali”. “Il nostro problema è vendere, vendere, vendere, - ha sostenuto con forza Michele Lilliu di Ussaramanna, - in questo modo faremo girare l’economia del territorio”. Mentre Fernado Atzeni di Turri ha sostenuto che “il mercato rurale può essere da stimolo per dedicare più attenzione al funzionamento delle filiere”. I produttori sono entusiasti della prova che è stata fatta durante l’inaugurazione della struttura annonaria di Villacidro. “La vendita diretta da parte dei contadini che fanno parte del Paniere della Provincia Verde - evidenzia Tocco- è un’esperienza che va portata avanti e sviluppata. Abbiamo promosso il progetto Mercato Rurale le Tre Terre, proprio per dare agli agricoltori uno strumento in più e ai consumatori un’opportunità per comprare prodotti sardi ad un prezzo giusto. Il mercato rurale, tuttavia, non costituisce il rimedio universale dei tanti mali dell’agricoltura sarda che ha bisogno di ben altre attenzioni e politiche efficaci e di ben più ampio respiro, se vogliamo che le nuove generazioni si occupino di agricoltura e allevamento. Noi siamo convinti che - sottolinea Tocco- la via maestra per migliorare le condizioni di reddito degli agricoltori, sia quella di valorizzare la produzione agricola e rendere più efficiente il mercato e l’interprofessione degli operatori. Attraverso questa strada vogliamo, come ha affermato anche il documento conclusivo del “g8 agricolo”, migliorare l’efficienza delle filiere agroalimentari. Nelle more, di una programmazione provinciale più organica, - ha sostenuto Tocco, - posso anticipare che, in giunta, ci siamo dati 24 mesi di tempo per attuare la filiera del suino di razza sarda, partendo dai benefici delle granaglie del progetto Vivere la Campagna per arrivare alla costituzione del tagliere del suino rustico sardo".