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Sardegna

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Vivere la campagna

Rivolta nei campi: troppo cara l'acqua per irrigare

agricoltore

sabato 26 febbraio 2011 - L'UNIONE SARDA

Il caso Protesta contro il Consorzio

Gli agricoltori lanciano un nuovo grido d'allarme. La nuova ondata delle maxi bollette emesse dal Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale e che riguarda la manutenzione delle reti irrigue riferita al 2006 (tributo 642), ha scatenato un vespaio di proteste e malcontenti da tutto il mondo agricolo.
Torna dunque, dopo cinque anni, l'incubo imposte, divenute per gli agricoltori, un vero salasso. Tasse assurde e insostenibili con aumenti che superano l'80 per cento per il mancato intervento della Regione. Il consorzio di bonifica infatti, dopo avere già incassato 34,20 euro di acconto, ha chiesto ulteriori 1.14,03 euro per ettaro, per un importo complessivo di 149,03 euro.
«Non abbiamo più soldi, non vogliamo e non possiamo pagare un tributo che non ci spetta» ha gridato un coro unanime di agricoltori che avantieri ha gremito l'aula consiliare del comune di San Gavino. L'assemblea è stata indetta da un nutrito gruppo di contadini di San Gavino per discutere e trovare una repentina soluzione di contrasto alle copiose tasse, ribattezzate bollette pazze, emesse dal consorzio di bonifica e che stanno mettendo in ginocchio tutto il Medio Campidano. La massiccia partecipazione dei presenti, è stato un segno tangibile di un grande malcontento generale che grava ed esaspera tutti coloro che possiedono terreni agricoli.
Presenti all'assemblea, oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria e agli agricoltori della zona, l'assessore all'agricoltura, Paolo Onnis, il vice sindaco, Bruno Deidda, il sindaco di Samassi, Ennio Cabiddu e il presidente dalla Provincia, Fulvio Tocco. Tutti d'accordo: bisogna trovare una soluzione capace di dare nuova vita al settore agricolo sardo, già provato dalla grave crisi e oggi nettamente penalizzato dalle operazioni effettuate dal consorzio di bonifica.
Il primo passo da compiere, secondo i rappresentanti di categoria, è quello di formare un fronte unico con tutti i territori, sensibilizzando sindaci e organi amministravi e chiedere alla Regione di intervenire immediatamente, prendendo iniziative di natura economica. Nell'attesa di una soluzione, la categoria degli agricoltori ha deciso di sospendere il pagamento delle cartelle. Il 4 marzo è previsto un nuovo incontro organizzato dalla giunta di San Gavino, rivolto anche a tutti i consigli comunali della provincia in cui verrà stilato, in un documento, il problema da sottoporre agli organi superiori.
MARCELLA PISTIS