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Sardegna

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Vivere la campagna

Lo scellerato patto di stabilità

Presidente della Provincia del Medio Campidano - Fulvio Tocco

martedì 14 settembre 2010 - LA NUOVA SARDEGNA

Il presidente Fulvio Tocco: “Impedisce la crescita”

SANLURI. «Il Patto di Stabilità impedisce gli investimenti e blocca gran parte dell’attività amministrativa in termini di progetti e investimenti»: parola del presidente della Provincia del Medio Campidano, Fulvio Tocco, che ha nelle casse della Provincia un avanzo di ventotto milioni di euro e non li può toccare.
Con questo bel gruzzoletto potrebbe sistemare strade e scuole, invece può spenderne solo 400 mila. Giusto per tappare le buche sulla disastrata via del mare Montevecchio-Funtanazza, giusto per fare un esempio o per ritinteggiare un po’ di aule scolastiche.
La Provincia del Medio Campidano, come le altre sarde e tanti comuni sopra i cinquemila abitanti, potrebbe svolgere con le sue risorse finanziarie giacenti una funzione anticrisi e invece a causa del contestato Patto non può farlo.
«Tenere in ordine i conti pubblici, che sono soldi di tutti - prosegue il presidente del Medio Campidano -, è il principale dovere di chi amministra risorse pubbliche. Ma le contraddizioni del Patto imposto dallo Stato agli enti locali per ridurre la spesa pubblica, sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Blocca per mesi i pagamenti di Comuni e Province, anche quando in cassa hanno risorse sufficienti a disposizione. E il danno è anche per le imprese, a corto di liquidità e che già devono affrontare la crisi licenziando i loro dipendenti».
Altre volte costringe le Amministrazioni a rinviare opere da fare, nonostante i soldi per realizzarle ci siano. «Il Patto imposto dal Governo, nella nostra giovane provincia è una norma anticittadino - ha detto Tocco presentando in Consiglio le dichiarazioni programmatiche -, è una vera e propria camicia di forza per gli enti locali. In Sardegna rimarremo bloccati fino a dicembre se non intervengono fatti nuovi. In un’Italia dove si trovano le risorse per ripianare i debiti del comune di Catania e per pagare le multe degli scaltri produttori padani di latte di vacca, si impedisce alle amministrazioni virtuose, che hanno chiuso i bilanci senza debiti, di realizzare strade e scuole. Questo è un patto contro i cittadini, che mette in gioco i servizi fondamentali senza che la gente ne comprenda le ragioni».
«L’unica speranza - ha commentato Tocco - rimane nelle mani della Regione: se decidesse di cedere un po’ di liquidità agli enti locali che vantano crediti, questi potrebbero svolgere una virtuosa funzione anticrisi, sostenendo il sistema delle imprese per la realizzazione delle necessarie opere pubbliche». È nei programmi del presidente Tocco promuovere un’iniziativa con il coinvolgimento dei sindaci del Medio Campidano per chiedere cambiamenti nel Patto.
LUCIANO ONNIS