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lunedì 1 marzo 2010 - L'UNIONE SARDA
Dall'incontro con i panificatori di tutta Italia, nell'ambito della Bit (borsa internazionale del turismo) di Milano, arrivano nuove strategie di valorizzazione e tutela del pane tipico gonnese. Il paese ai piedi del Linas era presente alla fiera più importante del settore turistico nello stand dell'associazione nazionale delle Città del Pane. Unico comune sardo, che fa parte del consiglio direttivo dell'associazione che raggruppa i paesi dove la panificazione è il settore trainante dell'economia, Gonnosfanadiga, proprio nel corso della Bit, ha garantito il pieno sostegno alle iniziative nazionali a difesa del pane fresco artigianale «Chiediamo al governo di emanare il decreto che prevede che le produzioni tipiche siano contraddistinte dal marchio "pane fresco", riferito soltanto al pane prodotto quotidianamente con ciclo produttivo completo - afferma l'assessore allo sviluppo Antioco Sogus- per distinguerlo dal cosiddetto "pane conservato" che arriva dall'estero surgelato, ricco di lievitanti e additivi per resistere alla congelazione, per poi essere cotto in Italia». Una richiesta che ha persino messo in moto la macchina della petizione popolare. Nella vetrina milanese l'assessore Sogus e il consigliere Rita Concas hanno mostrato ai visitatori quali sono invece le vere produzioni made in Gonnosfanadiga preparate dai maestri fornai che appartengono a sette famiglie storiche: Piras, Porta, Sardu, Foddi, Concas, Cadeddu e Saba.
Tra le loro specialità ottenute con antiche ricette ci sono: sa moddixina, su civraxiu, su coccoi a pizzus, su scettixeddu, sa pillunca e sa lada. Una di queste produzioni tipiche, con tutta probabilità su coccoi, potrebbe fregiarsi in futuro del marchio Igp. «Stiamo avviando l'iter procedimentale - afferma l'assessore allo sviluppo Antioco Sogus- abbiamo già preso i primi contatti». Il tema del riconoscimento dell'Igp sarà poi al centro dell'ottava edizione della sagra del pane gonnese che si svolgerà a fine marzo.
STEFANIA PUSCEDDU
