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Sardegna

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Vivere la campagna

Dobbiamo uscire obbligatoriamente dall’immobilismo

campo

venerdì 7 settembre 2012 - COMUNICATO STAMPA

Occorrono azioni straordinarie finalizzate ad invertire la rotta in tempo di decrescita economica

Fulvio Tocco: “Aver messo in discussione il sistema delle province in uno di momenti più bui della vita socioeconomica dell’isola, senza che ci sia stata una risposta adeguata, è stato un grave errore e ora ne paghiamo tutti le conseguenze”

Dinnanzi ai dati recenti forniti dalla CISL, tramite Adnkronos, sulla condizione socio economica dei sardi, il presidente della provincia del Medio Campidano, Fulvio Tocco, ha commentato: “Sono dati allarmanti: 700 mila persone sotto la soglia della povertà non possono passare inosservate”. E’ il dato che fa suonare la campana. “Dobbiamo svegliarci. La politica e chi governa l’isola non possono ignorare il problema; occorre uscire dall’immobilismo. Il declino dell’economia isolana continua nell’indifferenza, senza che vengano elaborate apposite strategie per fronteggiarla”. Date queste premesse, Tocco avanza alcune proposte: “Per invertire la rotta, occorre una politica straordinaria che, a partire già da quest’autunno, sia indirizzata alla coltivazione totale del territorio, in quanto siamo ancora in grado di sostenere le semine su tutte le superfici agrarie. I dati dell’intervento saranno visibili nel corso di una sola annata, come è stato dimostrato attraverso il progetto Vivere la Campagna. I ritorni sugli investimenti sono stati immediati e nell’ordine di 1 a 4,5. Ad oggi gli agricoltori, senza il supporto del de-minimis primario, non sanno cosa coltivare”. Ad aggravare la situazione del comparto agricolo si aggiunge, inoltre, l’aumento esponenziale dei prezzi dei cereali e dei legumi da granella, a 50 giorni dal raccolto (il prezzo delle fave per la zootecnia è raddoppiato). “Ciò significa” – commenta il presidente – “che la speculazione si estenderà al sistema zootecnico sardo, il secondo più importante d’Italia, e la bilancia commerciale continuerà a rivelare quanto siamo poveri e distratti, visto che potremmo contare sull’energia della terra che, invece, non utilizziamo. Con un investimento contenuto, e applicato attraverso il sistema delle province è possibile rendere coltivato e produttivo il territorio, con ricadute positive sull’economia; in particolare, con la chiusura dei bilanci aziendali che seguono i tempi del ciclo biologico delle piante e non quello del sistema regione che porta le aziende fuori mercato”. I dati prodotti dalla Cisl dichiarano che la Sardegna senza crescita economica e lavoro affonda in una crisi senza precedenti. “Il dramma di 700mila sardi al di sotto della soglia della povertà - ribadisce Tocco - necessita di risposte urgenti e concrete da parte della politica e del governo regionale”.