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Sardegna

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Ippica: Tocco, “inserire ippodromo di Villacidro nel calendario corse”

Ippodromo di Villacidro

domenica 7 novembre 2010 - ADNKRONOS

Sanluri – ”Da quando l’ippodromo di Villacidro e’ stato realizzato, nonostante sia stato esaminato piu’ volte dall’Unire, non ha avuto l’adeguata considerazione da parte dell’Ente nazionale per essere inserito nel calendario nazionale delle corse piane”. Lo afferma il presidente della Provincia del Medio Campidano Fulvio Tocco, a proposito del’ippodromo di Villacidro, nel sud della Sardegna, uno degli impianti piu’ belli d’Italia, sotto il profilo tecnico, ma fermo perche’ non puo’ ospitare corse piane.

Una pista principale in erba caratterizzata da un circuito di 2150 metri e larghezza di 22. Il tracciato consente lo svolgimento delle corse in pista dritta sulla distanza dei 1000 metri (caratteristica presente in soli tre ippodromi italiani : Roma, Milano, Napoli) e la possibilita’ di correre sulla distanza dei 2400 metri con due sole curve. La pista circolare a fondo sabbioso, unica in Sardegna, e’ disposta all’interno dell’anello in erba ed ha uno sviluppo alla corda di 1330 metri e larghezza di metri 18.

L’area scuderie dispone inizialmente di 120 box, portati a 200, in muratura suddivisi in 10 blocchi, ciascuno dotato di 2 sellerie, zona doccia cavalli e vano deposito attrezzi. Nell’area sono inoltre dislocati: servizio scuderie, punto ristoro-bar per gli operatori ippici, trottatoio, tondino doma, box quarantena.

L’area parterre e’ di 4000 mq, ospita le tribune per 1000 spettatori, la torre giuria multipiano, il totalizzatore per la raccolta delle scommesse, i servizi igienici per il pubblico, la segreteria corse. Nell’area prospiciente sono dislocati i locali destinati al servizio corse, tondino di presentazione, insellaggio, locali veterinario e controllo antidoping.

”Il tempo passa infruttuosamente – spiega Tocco, che fu uno degli artefici della nascita della struttura – e l’investimento realizzato interamente con soldi pubblici e in area pubblica, rischia di andare a carte e quarantotto”. Per rendere fruttuose le risorse finanziarie impiegate per la realizzazione dell’opera, il presidente Tocco, si affida direttamente al Ministro dell’Argicoltura Giancarlo Galan per chiedere l’assegnazione al sud della Sardegna di un ragionevole calendario di corse.

Sinora la crisi dell’Unire ha ”impedito che cio’ avvenisse seguendo le regolari procedure amministrative, come, di norma, avviene in un paese normale”. Per questa ragione il presidente della provincia, per far decollare l’ippodromo, rivolge un appello al ministro Giancarlo Galan, che attraverso il suo dicastero controlla l’Unire.

”Il ministro – spiega Tocco – che in questi primi mesi di attivita’ ha dimostrato la volonta’ di voler affrontare le questioni che attanagliano l’ippica italiana, in crisi profonda, e’ la massima autorita’ che puo’ dare indirizzi e risposte concrete sull’ attribuzione di un ragionevole calendario di corse. Per ragioni storiche e per ragioni socioeconomiche del momento, l’ippodromo di Villacidro, merita un’attenzione straordinaria”.

Per la realizzazione dell’impianto la Regione Sardegna stanzio’, a favore del Comune di Villacidro, proprietario dell’impianto, 5 milioni di euro, ai quali nel 2008 se ne sono aggiunti altri 2,3 per lavori di adeguamento e completamento attualmente in corso di esecuzione. La struttura, quindi e’ costata complessivamente 7 milioni e 300mila euro di denaro pubblico, piu’ le ingenti somme spese dalla societa’ di gestione per migliorie all’interno della struttura.

”Per le sue peculiari caratteristiche – spiega Tocco -, l’impianto e’ pronto ad ospitare da subito le gare ufficiali; e’ fornito dell’unica pista, lunga 1330 metri, per le corse su sabbia presente in Sardegna, comprende, ovviamente, tutti i locali necessari per lo svolgimento delle corse: moderna torre giuria, tribune e parterre da 5000 posti, scuderie e locali servizi corse. Dal punto di vista geografico l’impianto sportivo rappresenta un punto di riferimento ippico per tutto il Centro-Sud dell’Isola”.

”Per via della sua ubicazione – prosegue Tocco – e’ in grado, infatti, di soddisfare tutto il bacino del Cagliaritano, dell’Oristanese, dell’Iglesiente e del Centro Sardegna, che conta circa un milione di persone. Quest’area storicamente e’ stata tra le piu’ importanti della Sardegna, in quanto poteva contare su 1500 fattrici di razza anglo-arobo-sarda. Le sue particolarita’ determinano il completamento e l’arricchimento dell’offerta ippica regionale in quanto presenta caratteristiche uniche e complementari agli altri ippodromi sardi e rispetto a essi si posiziona a 200 km di distanza”.

”Nelle innumerevoli riunioni che si susseguono per ridare gambe al settore – conclude Tocco -, viene continuamente affermato che ‘l’ippica italiana, nonostante la crisi, e’ un settore produttivo importante’. Lo e’ per tradizione storica, per l’incredibile ramificazione sul territorio della passione per i cavalli, lo e’ per le quasi 50mila persone che vi lavorano direttamente e per tutto l’indotto generato. Un indotto che affonda le radici anche nei territori piu’ poveri, che occupa 610 mila ettari di terreno, sui quali vivono oltre 400mila cavalli. E che tutto questo insieme non costa un centesimo allo Stato”.

Fonte: (Adnkronos)