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Sardegna

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Vivere la campagna

Salviamo l'insediamento dei giovani agricoltori

agricoltore

martedì 29 novembre 2011 - COMUNICATO STAMPA

Misura 112 del PSR 2007/2013 - urge dare risposte a 1.162 domande ammissibili

La condizione socio economica della Sardegna non può consentire il rigetto delle istanze di contributo per l’aiuto all’insediamento dei giovani agricoltori in quanto non aderenti ad una Organizzazione dei produttori

Salviamo la Sardegna. Salviamo l’economia. Salviamo il lavoro. Chi ha il lavoro aiuti coloro che non ce l’hanno! La pubblica amministrazione deve aggiornare la sua funzione considerando i cittadini come un patrimonio da sostenere e non sudditi a cui accogliere o bocciare una pratica. La Sardegna deve cambiare! Le pratiche non possono seguire il loro corso secondo le antiche concezioni che ci hanno portato a non utilizzare appieno le risorse comunitarie, in quanto il comportamento degli enti è finalizzato esclusivamente alla salvaguardia della norma indipendentemente dai danni che si procurano allo sviluppo socioeconomico ed occupazionale. Siamo di fronte ad enti burocratici completamente distaccati dalle necessità di produrre ricchezza e lavoro per evitare la piaga dell’emigrazione, del precariato e della disoccupazione. Serve volontà politica per rivedere il sistema regione, vecchio, elefantiaco e improduttivo. Con i vecchi meccanismi di chi fa una domanda e di chi l’accoglie o la boccia, non si va da nessuna parte.
Negli Enti agricoli operano delle professionalità importanti, che spesso possiamo conoscere e apprezzare in occasione degli incontri territoriali. Professionalità che tante volte ci fanno dimenticare quanto siamo miseri in politica agraria e quanto l’Assessorato regionale dell’agricoltura sia lontano dai problemi reali delle comunità rurali. A questi bravi tecnici di Laore, Agris e Argea vanno affidati compiti nuovi, affinché accompagnino i giovani agricoltori all’insediamento, in quanto utili al sistema e non solo a sé stessi. La funzione di questi tecnici-animatori potrebbe risultare utile al totale utilizzo delle risorse comunitarie nella nostra isola. Nel contempo essi curerebbero l’espansione del necessario ringiovanimento del sistema produttivo agricolo. Abbiamo la fortuna di disporre di un eccellente PSR, con una cospicua somma di danari, ma continuiamo a gestire le risorse pubbliche in maniera burocratica e autolesionista.
Di fronte alla recessione è necessario mettere al bando i vecchi sistemi. I cittadini e soprattutto i giovani vanno seguiti nel percorso di accesso al mondo del lavoro. Per questa ragione, non dobbiamo disperdere il grande patrimonio di 1162 giovani che in base al Regolamento (CE) n. 1698/2005 hanno presentato domanda d’insediamento in agricoltura. La politica di fronte ad un dato di questa portata non può restare indifferente! La Misura 112 dispone di 40.670.000,00 euro; risorse che vanno utilizzate per il bene comune. Se necessario, chi ha la responsabilità delle politiche economiche e delle politiche agrarie deve intervenire in via del tutto straordinaria in attesa di una vera riforma del sistema regione, per rivedere i criteri di ammissibilità e di valutazione delle domande, in quanto il successo della richiesta è già insito nell’elevato numero di giovani che intendono creare la propria occupazione rendendo produttiva la propria terra e valorizzando il territorio. Di questi tempi, una pratica non può essere esclusa perché il richiedente non figura iscritto in un’associazione di produttori. Se non ci sarà un interessamento straordinario della politica regionale, tanti giovani vedranno recapitarsi a casa il provvedimento di rigetto delle loro istanze. Per il bene collettivo sarebbe giusto prendere coscienza del problema e ribadire che, da un lato, certe pratiche non possono essere gestite secondo i canoni della burocrazia e che, dall’altro, la politica non può restare impassibile dinnanzi alla voglia di lavoro dimostrata dai nostri giovani.
Fulvio Tocco