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Sardegna

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Vivere la campagna

Miniere e natura

Veduta panoramica dei cantieri di Levante delle miniere di Montevecchio

  • Località: Canale Serci (Villacidro) - Perd’e Pibera (Gonnosfanadiga) - Montevecchio (Guspini-Arbus) -  Ingurtosu (Arbus)
  • Tipologia percorso: in auto
  • Tempo di percorrenza: una o più giornate
  • Punto di partenza: Canale Serci (Villacidro)
 

L’itinerario proposto ha inizio in territorio di Villacidro, nel demanio di Monti Mannu, dove immersa nel verde e in parte sede degli uffici della forestale è ancora possibile vedere la struttura della Miniera di Canale Serci, qui la natura ha fatto il suo corso riconquistando spazi e ricoprendo di verde le imponenti strutture; sono numerose le tracce dell’attività estrattiva visibili intorno nascoste nella lussureggiante vegetazione.

A pochi chilometri in territorio di Gonnosfanàdiga nel Parco comunale di Perd ‘e Pibera, sono presenti i resti di una miniera di molibdenite, un solfuro utilizzato in molte leghe e in prodotti lubrificanti, raro in Italia e quindi di grande interesse per le industrie. Anche qui, a ridosso del centro abitato, l’ampio Parco offre un ambiente che regala, in ogni stagione, grandi emozioni.
Da Gonnos si procede in direzione Guspini, paese dove la presenza dell’attività estrattiva ha notevolmente condizionato lo sviluppo e la crescita socio-economica del luogo.

A circa 9 chilometri dal centro abitato sorge il borgo e la miniera di Montevecchio; immerse nel bel mezzo di un territorio ricco di vegetazione, boschi e macchia mediterranea ospitante una nutrita colonia di cervi, emergono numerose e splendide strutture e cantieri minerari dall’architettura ricercata ed elegante. Ricca di piombo e zinco, fino agli anni Sessanta Montevecchio è stata una delle miniere più importanti d’Europa. Da tempo sottoposto a tutela, il sito è stato in parte recuperato e destinato ad attività turistico-culturali e ricettive.

Qui è possibile visitare il cantiere di Piccalinna, la galleria Anglosarda e l’elegante palazzo della Direzione, sede del Direttore della Miniera e della sua famiglia, interamente arredato con mobili seicenteschi e ottocenteschi. L’elegante borgo ospita numerose strutture dalla ricercata architettura che testimoniano la vita agiata e alla moda che il personale impiegato della società mineraria vi ha vissuto: cinema, teatro, campo sportivo, foresteria per gli impiegati, scuola, ufficio postale, ospedale, ecc.

Il borgo in parte ricade in comune di Guspini e in parte in quello di Arbus ed è da qui che parte una lunga strada sterrata che attraversa i cantieri di Ponente e conduce fino ala spiaggia di Piscinas e al borgo minerario di Ingurtosu con i suoi edifici di grande pregio architettonico dal fascino unico: strutture minerarie ormai cadenti, circondate da colline coperte da un manto verde che scendono verso il mare a formare le dune di Piscinas fino alla spiaggia.

Lungo strada, verso il mare è visitabile Pozzo Gal, splendida struttura estrattiva, che restaurata, attualmente ospita un museo tematico; intorno e lungo strada si inseguono e susseguono imponenti strutture destinate ai processi di lavorazione del minerale come la splendida laveria Brassey, le numerose abitazioni operaie e ciò che rimane della linea ferroviaria che serviva al trasporto del materiale estratto.
A breve distanza da Ingurtosu si trova, circondato da una vegetazione rigogliosa, il villaggio di Pitzinurri, un tempo abitato da minatori e ora completamente recuperato e destinato alla fruizione turistica.

Intorno una natura sublime avvolge nel silenzio un mondo un tempo ricco di vita e di fatica e ora testimone impareggiabile di un’avventura industriale che ha caratterizzato profondamente questi luoghi.