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Sardegna

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Vivere la campagna

La provincia su due ruote

Biker nei pressi di un torrente nel Linas

  • Località: Barumini - Gesturi - Genuri - Tuili - Las Plassas - Pauli Arbarei - Lunamatrona - Villanovaforru - Sardara - Sanluri - Villacidro - Gonnosfanadiga - Ingurtosu - Piscinas - Montevecchio
  • Tipologia percorso: in mountain-bike
  • Tempo di percorrenza: una o più giornate
La passione per le due ruote è ben radicata nel territorio del Medio Campidano; a dimostrarlo sono le numerose manifestazioni sportive di questo genere, gare a livello amatoriale, pedalate ecologiche e competizioni internazionali, che ogni anno si alternano e si svolgono nella zona in particolar modo a Villacidro e a Gonnosfanadiga. Il territorio offre infatti tutta una serie di percorsi in grado di soddisfare ogni esigenza, itinerari che si svolgono su strade sterrate, antiche mulattiere e sentieri che regalano forti emozioni e panorami mozzafiato, percorrendo ardue salite in montagna o scivolando agili nelle rilassanti pianure

Di particolare suggestione i percorsi ambientali lungo le zone costiere di Arbus e sull’altipiano della Giara.

In Provincia sono operative numerose società amatoriali e di professionisti delle due ruote, oltre a società specializzate nel turismo in bici che mettono a disposizione del turista e dell’appassionato numerosi e preziosissimi servizi.


Percorso 1: La Giara e i suoi cavallini
Località: Barumini – Gesturi – Genuri – Tuili - Barumini
Target: Cicloamatore - cicloturista preparato
Itinerario: L’inizio del percorso è previsto dal Nuraghe di Barumini. Giunti al Comune di Gesturi e attraverso il Paese, si arriva all’ingresso del Parco della Giara. L’altopiano più singolare d’Europa domina, dai suoi 600 metri di altezza, gran parte del territorio della Marmilla. Al suo interno sono presenti quelli che anche l’UNESCO considera gli ultimi cavalli selvaggi d’Europa che, abbeverandosi nei pauli (singolari laghetti naturali), vi offriranno delle immagini davvero uniche. Ricco di testimonianze nuragiche e prenuragiche.
Percorso questo altopiano si ridiscende verso Genuri, famoso per i suoi ulivi millenari che potrete osservare durante la pedalata. Da qui si prosegue prima verso Setzu e poi verso Tuili, per poi ritornare al Nuraghe di Barumini. La visita di questi luoghi è particolarmente consigliata in primavera

Consulta la pubblicazione: Sardinia Bike “Sport Natura Magia in bici”


Percorso 2: Gli antichi villaggi della Marmilla
Località: Barumini – Las Plassas – Pauli Arbarei – Lunamatrona - Villanovaforru
Target: Cicloamatore - cicloturista
Itinerario: Partendo dalla visita alla Reggia nuragica di Barumini riconosciuta dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, il percorso vi consentirà di visitare i tipici villaggi contadini di una volta, molto ben conservati e di gustare le antiche ricette gastronomiche realizzate con prodotti genuini.
Il territorio, formato da dolci colline, faceva parte dell’antico granaio di Roma. Tutta l’area è ricca di importanti siti archeologici e storici, di musei naturalistici. Si consiglia a tal proposito di contattare il consorzio “Sa Corona Arrubia”.
L’itinerario prevede la partenza dal Nuraghe di Barumini ed il passaggio in successione a Las Plassas, Pauli Arbarei, Lunamatrona.Il percorso principale risulta parte di un’asse mediano che attraversa l’intera Provincia e consente, con piccole varianti, di visitare tutti i comuni che la compongono.
Il percorso si sviluppa su strade con limitato traffico veicolare.

Consulta la pubblicazione: Sardinia Bike “Sport Natura Magia in bici”

Percorso 3: Le vie Giudicali
Località: Villanovaforru – Sardara – Sanluri/ Villanovaforru – Sanluri - Sardara
Target: Cicloamatore - cicloturista
Itinerario: Lasciata Villanovaforru, si prosegue per Sardara, per poi arrivare a Sanluri. È possibile anche effettuare un percorso alternativo, che prevede il passaggio da Villanovaforru a Sanluri e da qui a Sardara.
In questo percorso è evidente la prevalenza dei beni culturali e l’incontro con la tradizione contadina e i suoi prodotti. Sardara, oggi come in passato, è famosa per le sue terme, in cui si trovano ancora ben conservati gli impianti di epoca romana; Sanluri, ha giocato un importante ruolo nel medioevo giudicale. A Sanluri, potrete visitare il Castello giudicale costruito nel 1355, unica fortezza medioevale rimasta integra e abitata in Sardegna. Nel tratto alternativo, si trovano i ruderi della Chiesa di Sant’Antioco da cui è possibile avvistare buona parte del territorio della Provincia.

Consulta la pubblicazione: Sardinia Bike “Sport Natura Magia in bici”

Percorso 4: Le cascate del Linas
Località: Villacidro – Gonnosfanadiga
Target: Cicloamatore - cicloturista preparato
Itinerario: L’itinerario tecnico ha inizio dal Parco di Villascema (Villacidro) e prosegue sul sentiero 107 che, in salita, conduce sino a Genna Farracceus.
Da qui, oltrepassando il confine tra il territorio di Villacidro e quello di Gonnosfanadiga e visitando la zona delle cascate, si prosegue in discesa verso il Parco di Perd ‘e Pibera, in territorio di Gonnosfandiga, dove sono visibili i resti dell’antica miniera di molibdenite.
Considerando il tratto da Sanluri al centro abitato di Villacidro come tappa di trasferimento, si torna a parlare di vero percorso da bikers e di territori S.I.C. incontaminati ad alta valenza ambientale.

Consulta la pubblicazione: Sardinia Bike “Sport Natura Magia in bici”

Percorso 5: Sentiero delle aquile
Località: Gonnosfanadiga
Target: Cicloamatore - cicloturista preparato
Itinerario: Tracciato molto ben curato, sterrato quasi per intero, con partenza dalla ex-miniera di Perd ‘e Pibera; passaggio dentro il centro abitato di Gonnosfanadiga da cui si prosegue per Ingurtosu.
Il percorso consente di costeggiare le pendici del Linas (la catena montuosa più alta della Provincia), di attraversare i monumentali boschi di lecci e sughere, dove è ancor oggi possibile avvistare le aquile. Si segnala, lungo il percorso, la Chiesa campestre di Santa Severa (XII sec) e, all’arrivo, l’antico centro minerario di Ingurtosu.
Questa era considerata, in passato, la via più breve per giungere al mare.

Consulta la pubblicazione: Sardinia Bike “Sport Natura Magia in bici”

Percorso 6: Le dune
Località: Ingurtosu – Piscinas – Montevecchio – Ingurtosu
Target: Cicloturista preparato
Itinerario: Percorso suggestivo che ha inizio ad Ingurtosu con passaggi su vecchi villaggi minerari (Pitzinurri, Gennamari, Naracauli) e raggiunge la spiaggia di Piscinas. Da qui si raccorda con la litoranea che conduce alla Costa Verde e, dal villaggio di Portu ‘e Maga, risale sino a Pitzuamu. Si prende uno stradello che discende verso Rio Zappaioni e risale sino a Montevecchio, attraversando i boschi di Crocorigas. Da Montevecchio si segue la strada sterrata che, attraverso i cantieri minerari di ponente (Sanna, Amsicora e Casargiu), riporta ad Ingurtosu.
Il percorso, tra le altre cose, permette di visitare le dune più estese d’Europa e il più importante areale del raro cervo sardo.

Consulta la pubblicazione: Sardinia Bike “Sport Natura Magia in bici”


Percorso 7: la Giara
Luogo di partenza e di arrivo: Tuili
Lunghezza: 36 km
Dislivello: 510 metri
Durata: 4 ore
Tipo di strada: 25 km su sterrato; 1 km su asfalto

Da Tuili partiamo verso la Giara e, subito prima del ponte, imbocchiamo la sterrata che segue la destra orografica del torrente. Dopo 400 m arriviamo ad un incrocio e giriamo a destra passando sul ponte di pietra cominciando a salire su fondo asfaltato; poco dopo (350 m), in corrispondenza di un bivio si gira a sinistra: ben presto (100m) finisce l’asfalto e comincia una ripida strada sterrata che sale verso la Giara tra grandi ulivi. Giunti ad un bivio (1.3 km), nei pressi di un evidente tornante sulla destra, si prosegue sulla strada principale evitando le due deviazioni, in rapida successione, sulla nostra sinistra.
Oltrepassato un cancello (800m) la strada scende per un breve tratto e poi ricomincia a salire costantemente per 2.4 km fino ad un altro cancello che immette sull’altopiano della Giara. Il tracciato prosegue verso lo stagno Pauli Piccia (300 m) costeggiandolo per un breve tratto e proseguendo su una stradina che sale leggermente verso la corta circolare di Bruncu’e Sulas (400 m) fatta con un muro a secco, un tempo utilizzata per radunare i cavallini. Ci troviamo ora nel tipico ambiente della Giara immersi in uno sconfinato tappeto di cisto e sughere. Proseguiamo nella stessa direzione (evitando la strada sulla nostra destra) fino ad uno slargo (500 m) che si affaccia sullo stagno Pauli Majori: sulla nostra destra partono due tracciati: quello di sinistra costeggia lo stagno arrivando alla sorgente Salamessi (450 m) mentre il nostro itinerario prosegue su quello di destra. Lo stradello si restringe progressivamente diventando un sentiero fino ad un evidente slargo dove manteniamo la destra e dopo 30 m imbocchiamo il sentiero che piega a destra verso Crabili Ecciu, con la capanna “su masoni” e i tipici caprili di questa zona. Tornati sul sentiero (30 m indietro) si prosegue per poche decine di metri fino ad immettersi su un’evidente carrareccia dove si piega a sinistra. Al primo bivio (150 m) ci teniamo sulla destra proseguendo sul tracciato principale per 800 m fino ad un incrocio a T dove si gira a destra verso l’altura di Zepparedda (500 m) superando due bivi: il primo a sinistra, il secondo a destra. Zepparedda è il cratere che due milioni di anni fa riversò la lava che oggi costituisce la copertura basaltica di questo altopiano. Dopo una sosta nel magnifico bosco di sughere che circonda l’altura, torniamo indietro fino all’incrocio a T dove proseguiamo sulla strada che oltrepassando un varco nel muro a secco giunge nell’ampia radura di Pardu Longiu (700 m), caratterizzata da una struttura in pietra sulla nostra destra. Il fondo migliora notevolmente e dopo 400 m siamo al bivio di Serra Argiolas dove proseguiamo diritto lasciandoci sulla sinistra un’edicola votiva. Dopo 1.4 km superiamo il bivio per Pauli Bartili (a destra) proseguendo diritto sulla strada fino ad una biforcazione (1.7 km): consigliamo la breve deviazione a sinistra (300 m) verso lo stagno di Pauli s’Ala de Mengianu mentre il nostro itinerario prosegue sulla destra per 2 km fino alla deviazione per Genoni: giriamo a destra a 90° su una strada lastricata e delimitata da muretti bassi dove comincia la ripida discesa (poi asfaltata) verso Genoni. Alla fine della discesa (2.5 km) nei pressi del ponte, sulla destra, è possibile dissetarsi alla fonte Franceschina. Si sale fino ad un bivio con spartitraffico dove ci teniamo sulla destra raggiungendo il culmine della salita fino all’incrocio presso una casa con un muretto a secco: si svolta a sinistra e poi subito a destra (sulla sinistra è visibile il paese di Genoni) cominciando a scendere per circa 300 m fino ad un incrocio dove si piega a destra su una strada sterrata che si percorre per circa 300 m fino alla prima deviazione sulla sinistra, imboccando la vecchia strada ferrata dismessa nel ’43 e oggi comoda sterrata. Dopo un fontanile (sulla sinistra) incrociamo la strada asfaltata girando a sinistra verso Nuragus. Prima di entrare nell’abitato giriamo a destra sulla strada sterrata che passa sotto i fili della linea telefonica (pali di legno); giunti ad un incrocio con una stradina asfaltata proseguiamo diritto sul tracciato, in costante e leggera discesa, della vecchia ferrovia. Si prosegue scendendo sulla vicina strada statale in corrispondenza di un fontanile (4 km circa da Nuragus); lo sterrato ricomincia dopo pochi metri sulla destra in leggera salita raggiungendo una galleria. Dopo circa 1 km si attraversa la S.S. 197 al km 50.800 arrivando alla vecchia stazione di Gesturi. Si attraversa nuovamente l’asfalto arrivando in un grande slargo con un fontanile: da qui s’imbocca la sterrata visibilmente scavata nella roccia che rapidamente raggiunge un altro slargo dove proseguiamo diritto in discesa fino ad un bivio dove continueremo diritto sulla sterrata che si tiene a mezza costa, ignorando quella che scende nel fondovalle. Attraverso una galleria (1 km) e dopo aver percorso un ampio tornante verso destra, raggiungiamo un grande incrocio (la S.S. 197 corre alla nostra destra): proseguiamo diritto seguendo i pali della linea telefonica e costeggiando il bordo della statale. Giunti nei pressi dei ruderi di una vecchia casa cantoniera (sulla sinistra) potremo vedere a destra, in alto, il nuraghe Nuraceddeu; la strada prosegue per 500 m al fianco della statale per poi piegare verso l’interno fino ad un grosso ulivo (1.1 km) sulla destra che anticipa di poco un incrocio: giriamo a destra sulla grande sterrata che s’immette sull’asfalto all’ingresso del paese di Barumini dove la strada si biforca: tenetevi sulla sinistra fino alla caserma dei carabinieri dove si piega a destra seguendo i segnali stradali in direzione del complesso nuragico Su Nuraxi, situato su una collina 1 km fuori paese sulla strada per Tuili (3 km).

Suggerimenti: Itinerario che non presenta difficoltà tecniche ma che richiede un attento orientamento, quindi da affrontare seguendo la nostra descrizione con una cartina particolareggiata (1: 10.000 o 1:25.000). Lungo questo percorso s'incontrano cancelli o chiusure per il bestiame: aver cura di richiudere gli sbarramenti e lasciare aperti i passaggi liberi; soprattutto sulla vecchia ferrata (Nuragus-Gesturi) si possono trovare chiusure con reti metalliche. Dopo la prima parte (4.5 km) di salita l'itinerario non presenta difficoltà snodandosi prevalentemente in pianura e leggera discesa.


Consulta la rivista “Sardegna in bici” – Fioratti Editore

Percorso 8: Il cuore della Giara
Punto di partenza e di arrivo: Parcheggio di Madau (Tuili)
Lunghezza: 7 km
Dislivello: irrilevante
Durata: 1 ora
Tipo di strada: stradine sterrate e sentieri pedalabili

Si esce dal parcheggio imboccando la strada sterrata in piano che, dopo pochi metri, gira a destra (tralasciando il tracciato di sinistra verso la chiesetta di Santa Luisa) e attraversando un boschetto di lecci sbuca su un pianoro dominato da un vecchio traliccio (ex anemometro) e prosegue verso un altro bosco (tenete la destra) caratterizzato dalla presenza di vari muretti a secco. La pista muore su uno stretto passaggio a destra nel muro a secco: appena varcato si segue a sinistra la strada che punta diritta, costeggiando costantemente il muro fino ad una corte circolare (Bruncu'e Sulas) un tempo utilizzata per radunare i cavallini (1.8 km). Proseguiamo sulla destra fino ad uno slargo (500 m) che si affaccia sullo stagno Pauli Majori: sulla nostra destra partono due tracciati: quello di sinistra costeggia lo stagno arrivando alla sorgente Salamessi (450 m) mentre il nostro itinerario prosegue su quello di destra. Lo stradello si restringe progressivamente diventando un sentiero fino ad un evidente slargo dove manteniamo la destra e dopo 30 m, imbocchiamo il sentiero che piega a destra verso Crabili Ecciu, con la capanna "su masoni" e i tipici caprili di questa zona. Tornati sul sentiero (30 m indietro) si prosegue per poche decine di metri fino ad immettersi su un'evidente carrareccia dove si piega a sinistra. Al primo bivio (150 m) ci teniamo sulla destra proseguendo sul tracciato principale per 800 m fino ad un incrocio a T dove si gira a destra verso l'altura di Zepparedda (500 m) superando due bivi: il primo a sinistra, il secondo a destra. Zepparedda è il cratere che due milioni di anni fa riversò la lava che oggi costituisce la copertura basaltica di questo altopiano. Dopo una sosta nel magnifico bosco di sughere che circonda l'altura, torniamo indietro fino al precedente incrocio a T dove rivolgendo le spalle all'altura,giriamo a sinistra pedalando per 1 km, mantenendoci sul tracciato principale, fino ad un boschetto di sughere in prossimità di un bivio dove giriamo a sinistra seguendo la strada principale che conduce sino al cancello di legno in vista del parcheggio.

Suggerimenti: facile itinerario alla portata di tutti. Per orientarsi sull'altopiano è consigliabile seguire una cartografia dettagliata del percorso (1: 10.000). Il punto di partenza si raggiunge facilmente da Tuili imboccando la strada asfaltata che parte verso l’ altopiano della Giara (km 5.5).

Consulta la rivista “Sardegna in bici” – Fioratti Editore