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Vivere la campagna
La Sardegna vanta una grande tradizione artigiana nella creazione di gioielli, anche grazie ad un sottosuolo ricco di argento, ampiamente utilizzato per la realizzazione dei monili.
Una tecnica molto diffusa importata dall’oriente ed utilizzata fin dal periodo punico è la filigrana, che produce gioielli molto noti come la “fede sarda” nelle sue diverse varianti, “su lasu”, pendente a forma di farfalla appeso con un nastro di velluto intorno al collo, il bottone sardo a forma mammellare, un tempo prezioso ornamento del costume femminile tradizionale.
Altre tecniche antiche sono la lavorazione “a sbalzo”, “a traforo”, la “granulazione”, la “fusione”, la “saldatura” e “l’incatenazione”.
Alcuni gioielli tradizionali appartengono all’ambito religioso, altri si collocano tra i monili. La categoria più rappresentativa è quella degli amuleti e dei talismani, tramandati nelle varie generazioni, che rivestivano una grande importanza nella vita quotidiana del popolo e avevano in parte un significato simbolico e il potere di tenere lontano il malocchio.
I motivi decorativi sono spesso collegati alla superstizione del malocchio, al matrimonio e alla nascita, momenti fondamentali nel ciclo della vita. Quegli stessi motivi, rivisitati e stilizzati sono oggi riproposti dalle gioiellerie artigiane con la realizzazione di oggetti dalla finissima fattura.