Logo della Provincia del Medio Campidano

Sardegna

Salta la barra di navigazione e vai ai contenuti

Vivere la campagna

Siddi, Chiesa di San Michele Arcangelo

Siddi, Chiesa di San Michele Arcangelo

La chiesa di San Michele Arcangelo di Siddi è posta su una piccola altura alla periferia del paese, in località denominata Santu Miali.
La chiesetta mostra una fattura asimmetrica, con pianta a due navate ed un’unica abside semicircolare nella navata principale. La spartizione dell’interno a due navate risulta cosa abbastanza inconsueta per le chiese romaniche della Sardegna (ma non solo), essendo esse una dozzina in tutta l’isola.
Le sue ridotte dimensioni poi (m 11,60 di lunghezza per m 7,30 di larghezza), la rendono la seconda più piccola chiesa romanica a due navate dell’isola dopo quella di San saturno di Ussana (m 10,40 di lunghezza per m 6,65 di larghezza).
La chiesa è stata edificata con conci di media e piccola pezzatura in marna bruna e gialla (ma anche con blocchi in arenaria e basalto bolloso), con copertura a doppia falda nella navata principale e a falda unica nella navata unica.
La struttura dell’edificio, perfettamente orientata in direzione Est-Ovest (abside-facciata), pur rispettando tutti i canoni costrittivi romanici, presenta tuttavia modi decorativi già sostanzialmente gotici (es. i pilastri ottagonali dell’interno).
Non si hanno purtroppo informazioni sul momento della sua costruzione, anche se i tratti stilistici presenti riconducono il monumento alla seconda metà del secolo XIII.
Stilisticamente la chiesetta s’ispira alla fase duecentesca della chiesa di San Pantaleo di Dolianova (con la quale ha parecchie cose in comune), e mostra tratti comuni pure con la chiesa di San Pietro di Villamar (sec XIII). Con esse però non condivide le aggiunte ornamentali d’ascendenza araba, mentre, soprattutto nell’impianto planimetrico, riconduce alle costruzioni binavate di maniera provenzale realizzate soprattutto nel Meridione dell’isola dai monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia nel secolo XII.
La facciata, che ha un’altezza massima di m 6,05, mostra un prospetto bipartito da una lesena centrale (30 cm), cui si aggiungono due larghe paraste angolari (52 cm) ed un alto zoccolo a scarpa (m 1,14 da terra), da cui hanno origine sia le lesene che le paraste.
Nel tratto di facciata corrispondente alla navata più grande (quella destra) si apre un portale con larghi piedritti ed alto architrave, preceduto da tre gradini. Sopra l’architrave si evidenziano un arco di scarico sopraccigliato poggiante su peducci consumati ed una lunetta semicircolare liscia. Ancora sopra, un oculo per il passaggio della luce e, ai suoi lati, alcuni conci incavati circolarmente per ospitare bacini ceramici policromi ora purtroppo perduti.
Nella stessa zona si notano inoltre, collocati in posizione ascendente, alcuni conci sporgenti, incompleti e consunti di non facile lettura (forse i resti di un ornamento composto da una serie di archetti ascendenti?).
La parte superiore della navata, chiusa a doppia falda con una copertina di blocchi di marna, si presenta oggi con il frontone rimaneggiato (doveva essere più alto e slanciato).
Nel tratto di facciata corrispondente alla navata più piccola (quella sinistra) si apre un portale più piccolo dell’altro, ma anch’esso con larghi piedritti ed alto architrave, e anch’esso preceduto da tre gradini. Sopra il portale si notano un arco di scarico sopraccigliato poggiante su peducci consumati, una lunetta semicircolare liscia, ed un archetto provvisto di doppia ghiera poggiante su peducci molto consumati.
La parte alta, a falda unica, si conclude con una copertina di conci in marna.
Elemento assai interessante di questo tratto di facciata risulta il ciclo scultoreo realizzato da un anonimo artista lungo tutta la superficie dell’architrave. Questo mostra infatti alcune particolarissime decorazioni in rilievo che riproducono, inserite entro quattro nicchie rettangolari suddivise e incorniciate da fasce verticali con decorazioni a rombi allineati, cinque misteriose ed affascinanti figure antropomorfe che, sopratutto per la presenza di un singolare “capovolto”, costituiscono un’opera unica nel panorama scultoreo medioevale sardo.
Nel lato Sud si apre un altro portale (più piccolo degli altri) con capitelli da stipite ed arco a tutto sesto, anch’esso preceduto da tre gradini.
Nel lato Est, ampiamente rimaneggiato, si sviluppa invece l’unica abside della chiesetta, di forma circolare e con al centro una monofora centinata e a doppio strombo. Questa è oggi l’unica chiesa binavata della Sardegna a mostrare una sola abside (le altre o ne presentano due o non ne mostrano affatto), anche se in origine pure questa doveva averne due.
L’interno, austero e poco illuminato, presenta navate bipartite da tre arconi a tutto sesto poggianti su due pilastri di marna bruna a sezione ottagonale, forniti di capitelli e basamenti prismatici..
Il pavimento è di marna grigia, mentre nella parte alta del muro della navatella si notano due conci incavati a circolo, del tutto simili a quelli presenti in facciata.
Nel presbiterio, leggermente rialzato rispetto al piano della chiesa, si osservano l’abside semicircolare con arco a tutto sesto e doppia ghiera, un piccolo altare litico, due nicchie per la custodia degli arredi sacri e due pregevoli statue lignee di San Michele (una più grande, seicentesca, ed un’altra più piccola, settecentesca).


Visite guidate
• Si effettuano visite guidate su prenotazione.

Per informazioni
Coop Villa Silli - 070/939888 – 3475116787
E-mail: coopvillasilli@gmail.com
Sito: www.villasilli.it