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Sardegna

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Vivere la campagna

I Costumi

Medio Campidano - I Costumi
n. 26/2009 -

 

Il viaggio alla ricerca del "bel mondo antico" incomincia nelle viuzze dei piccoli centri abitati, percorrendo l'immancabile acciottolato tra alti muri che isolano dall'esterno il mondo familiare. La riservatezza della vita familiare viene meno solo in occasione delle cerimonie e delle feste, allorché balli, canti e banchetti si svolgono nelle piazze e nelle strade del paese o intorno alle chiese campestri. In tali occasioni prevalentemente le donne fanno sfoggio dei costumi tradizionali, uno degli aspetti della civiltà sarda che desta l'ammirazione dei visitatori. In effetti Quello che si indossa nelle manifestazioni è il costume della festa e degli sposi, molto più complesso e prezioso di quello che veniva utilizzato per la vita quotidiana. Il costume maschile è semplice e improntato alla praticità: sul capo sa berretta, un tempo di orbace, ora di panno nero più o meno lunga; a Sanluri è di cuoio, a tronco conico, a Villanovafranca la fronte è coperta da un fazzoletto rosso.La camicia, sa camisa, generalmente in tela bianca, con colletto alla coreana. Sa roda (gonnellino) è nera, di orbace o panno, talvolta con bordo di velluto; a Villanovafranca si infila alla vita un fazzoletto rosso vivo. Is bragas (calzoni) non presentano differenziazioni che sono invece presenti nei colori e nella foggia del gilè. Su croppettu è nero, di orbace (Arbus) o di panno (Villacidro - Serrenti) mentre a Tuili è di velluto marrone davanti e verde dietro; si usa aperto o chiuso da bottoni in filigrana. Si differenzia da tutti gli altri costumi Quello maschile di Sanluri, che vestiva su collettu,veste di cuoio conciato senza maniche e lungo sino al ginocchio. Più ricco e curato il costume tradizionale femminile. Sul capo si porta lo scialle marrone o nero ricamato con motivi floreali; sui capelli un fazzoletto bianco, su mucadori, che a Tuili è legato stretto dietro, mentre a Serrenti si usa su trubanti di tela rossa. La camicia di lino, cotone o tela è sempre ampia, bianca con pettina e polsini ricamati; sopra il busto su croppettu di broccato di vari colori, a fiori, chiuso sul davanti con ganci o con lacci in tinta. La gonna, di colore prevalentemente marrone è plissettata sui fianchi e dietro, liscia sul davanti; sopra un grembiule, sa vascadroxia di broccato di seta (Arbus), di raso nero (Serrenti, Villanovafranca) e di broccatello (Villamar). I gioielli sono costituiti da spille, collane, bottoni d'oro, tutti in filigrana: l'austerità della vita contadina non ha mai consentito alle donne del Medio Campidano l'uso dei ricchi gioielli di altre aree della Sardegna. Lo studio, la realizzazione e la divulgazione dei costumi tradizionali sardi sono assicurati da associazioni e gruppi folkloristici presenti in molti comuni: Sa Jara, via Roma 33, Tuili; Lunamatrona, piazza Regina Elena Il, Lunamatrona; Santu Juanni, via Firenze 1, Pabillonis; Sant'lsidoro, via Cagliari 70, Samassi; Città di Siddi, via Milano 4, Siddi; Puccini, via dell'Alleanza 6, Villamar; Madonna della Salute, piazza Risorgimento 18 C/o Municipio, Villanovafranca; Santa Vitalia, via Garibaldi 22, Serrenti; Su Enau, via Sardegna, Villanovaforru; Su Stentu, via Turati 34, Serramanna; Su Pottabi, Samassi; Sant'Antonio, via Genn'e Frangia, Arbus; Sant'lsidoro, Gonnosfanadiga; Montegranatico, via Monsignor Romero 1, Guspini; San Giorgio, località Santa Maria, Segariu.