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Sardegna

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Vivere la campagna

Grand Tour

copertina Grand Tour Sardegna
Marzo 2008 - Istituto Geografico De Agostini

 

Sanluri il luogo della Battaglia

Situata al margine orientale del Medio Campidano, di cui oggi è divenuta capoluogo, Sanluri è spesso ricordata per la battaglia che si svolse qui nel 1409 e vide la sconfitta definitiva degli arborensi a opera degli aragonesi. Il borgo si sviluppò attorno al castello eretto nel XIII secolo, noto oggi come castello di Eleonora d’Arborea. L’evento è rievocato ogni due anni a metà giugno nella grandiosa ricostruzione in costume denominata “Sa Battalla di San Luri”.
Ogni due anni a metà giugno Sanluri diventa teatro di una rievocazione storica della battaglia che si svolse il 30 giugno 1409. Si tratta di “Sa battalla di San Luri” con cui Martino il Giovane, re di Sicilia e figlio primogenito, erede al trono d’Aragona decise di conquistare l’isola. Costata la vita a 5000 sardi per mano dei catalano-aragonesi, segnò la supremazia definitiva di questi ultimi. La manifestazione dura una settimana con giostre, caroselli, spettacoli medievali.

La visita della cittadina si impernia sul castello che la domina e che costituisce ancora il perno centrale di tutto l’abitato.
Castello di Eleonora d’Arborèa.
Lungo la centrale via Carlo Felice, il castello è una delle fortificazioni meglio conservate della Sardegna che, a dispetto del nome, non ha origini arborensi, ma fu eretto nel XIII secolo dai giudici di Cagliari come avamposto verso l’Arborèa, dalla quale subì ripetuti assalti.
Si tratta di un edificio a pianta quadrata inserito in una fortezza poligonale cinta da 1550 m di mura alte 4 metri e mezzo, dominato da quindici torri e sviluppato su un’area di 16 ettari. Le quattro torri merlate agli angoli sono tutte collegate da un cammino di ronda e l’edificio è circondato da un ampio giardino. All’interno si trova una grande sala con camino e un cortile. Ai proprietari, i conti Villasanta, si devono importanti opere di restauro e consolidamento. 

Il castello è sede del Museo risorgimentale “Duca d’Aosta” che, oltre gli arredi e a numerosi quadri e porcellane, espone cimeli d’interesse storico delle guerre del Risorgimento italiano e del Novecento. Notevole la collezione – ben 400 pezzi – di sculture fiorentine in cera. Da vedere, nel convento dei cappucini, il Museo storico etnografico che raccoglie numerosi oggetti relativi alla vita sarda degli ultimi secoli, dall’arte sacra, all’artigianato, dalle arti e mestieri esercitati dai frati, agli oggetti di uso quotidiano. 


DINTORNI 

Samassi
A Samassi, a circa 7 km a sud, si può ammirare la bella chiesa di San Gemiliano, in pietra calcarea e trachite grigia, edificata nella seconda metà del XIII secolo sui resti di una costruzione più antica. L’edificio, di forme romaniche, fonde linee architettoniche tradizionali e fantasiosi interventi decorativi di gusto arabeggiante o di origine gotico-pisana. Un campanile a vela sormonta la facciata, in cui si apre un portale decorato da una lunetta. L’interno, con soffitto a capriate, ha un’unica navata e una profonda abside semicircolare.

Sardara
In meno di 10 km verso nord-ovest si raggiunge questo centro agricolo-commerciale e termale. Nella parte alta è la chiesa di San Gregorio: edificata nel Trecento, mostra i segni del passaggio dal romanico al gotico; la facciata reca un bel portale a sesto acuto, mentre l’interno è a navata unica con soffitto in legno, come di norma nelle chiese sarde dell’epoca. Sempre nella parte alta del paese, presso la piccola chiesa di Sant’Anastasia (sec. XV) si trova un pozzo sacro nuragico (sec. X a.C.), composto da un vano sotterraneo con pseudo-cupola aperta al centro, nel quale veniva probabilmente versata l’acqua proveniente dalle vicine fonti curative. Sardara è apprezzata anche per le terme di Santa Maria Is Acquas, le cui proprietà curative erano conosciute fin dall’antichità. Le acque, che sgorgano a una temperatura superiore a 50° C, vengono utilizzate per la cura di disturbi circolatori. Vicino al moderno albergo, la chiesa tardogotica di Santa Maria Is Acquas è sede di una sagra che si tiene il penultimo lunedi di Settembre.
Castello di Monreale
Da Sardara, percorrendo per un tratto la strada che porta a San Gavino Monreale e seguendo, con una camminata di circa un’ora, un sentiero che conduce al culmine del colle (269 m), si raggiungono i resti del castello. Costruito nel sec. XIII dai giudici di Arborea per sorvegliare le vie di comunicazione tra Cagliari e Oristano, offre un’amplissima vista sul Campidano e sui rilievi circostanti.

Villanovaforru
Si raggiunge in 12 km a nord-est e si sviluppa sulle prime colline della Marmilla. Il borgo ha recentemente acquisito grande importanza per i suoi siti archeologici. Da vedere il Parco e Museo “Genna Maria” di cui fanno parte l’area degli scavi archeologici, un deposito di materiali, con annesso laboratorio di restauro che raccoglie circa 250.000 reperti, la sala mostre temporanee e le sale di esposizione vera e propria. Queste ultime hanno sede nell’antico Monte di soccorso, costruito nella seconda metà del XIX secolo e ristrutturato negli anni Ottanta del Novecento. Al piano terreno sono esposti i materiali rinvenuti nel vicino villaggio nuragico di Genna Maria.

Guspini
Secondo centro del Medio Campidano, a 23 km a ovest di Sanluri, è un borgo che vive delle attività estrattive di questa regione, votata all’attività mineraria da secoli.
Nei pressi dell’abitato di erge la grandiosa fortezza di Saurecci, munita di quattro torri, costruita probabilmente nella tarda età del Bronzo per controllare le vie di comunicazione tra la costa e l’interno. A 16 km a sud-est è il villaggio di Villacidro, nei pressi del quale si incontra la forra di Sa Spèndula. Belle escursioni sono possibili sul vicino Monte Arcuentu