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Vivere la campagna
"Vivere la Campagna" è il progetto che la Provincia del Medio Campidano ha elaborato ed attuato all'interno delle attività di valorizzazione dell'ambiente nelle aree rurali dei comuni del territorio, facendo leva sulla multifunzionalità delle aziende agricole. Al centro del progetto i contadini, protagonisti di una rinascita e al tempo stesso assi portanti della Provincia Verde. Il Progetto interessa attualmente 1.368 imprese partecipanti - oltre 8.000 ettari di superficie coltivata.
«Realizzato in coerenza con le indicazioni e le necessità delle organizzazioni professionali agricole e dai sindaci dei ventotto Comuni del territorio, il progetto è considerato unico in Italia e in Europa, in quanto prevede l'adozione di soluzioni eco-ambientali, coinvolgendo gli operatori agricoli nella sua attuazione. La Provincia, in collaborazione con l'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea del CNR ed in seguito al protocollo d'intesa con le Città del Bio, ha realizzato il volume "Vivere la Campagna - Agricoltura, Contadini e Territorio: un trinomio per lo sviluppo sostenibile del Medio Campidano". Il volume che porta la firma del Presidente Fulvio Tocco e l’impronta della sua Amministrazione, raccoglie le esperienze prodotte dall'ente.
La conservazione delle particolarità del nostro paesaggio rurale è, in definitiva, merito dei metodi di lavoro tradizionali rispettosi dell’ambiente e della natura, adottati da generazioni e generazioni di contadini. Il ruolo dell'agricoltura e del contadino va tuttavia ben oltre la produzione di beni alimentari e materie prime rinnovabili. Per questa ragione la figura del contadino va riconsiderata e valorizzata per promuovere un diverso rapporto etico e culturale fra città e campagna, tra abitanti e territorio. In un epoca di spopolamento delle campagne e dei piccoli centri rurali, un oculato sfruttamento del suolo, fondamentale per l'estrazione di acqua di falda pulita e per l'attrazione di un paesaggio dall'alto indice di biodiversità, offre all'uomo un elevato standard di vita e diviene sempre più importante rispetto all'impostazione soggettiva propria dell'incremento di produzione a scapito dell'ecologia. In questo modo il progetto agro-eco-ambientale della Provincia del Medio Campidano, assume una valenza strategica che produce benefici a catena: rinaturalizzazione di sistemi ambientali; miglioramento della reazione chimica dei suoli che per lunghi anni sono stati sottoposti a concimazioni chimiche; presenza dell’uomo in campagna per la salvaguardia del paesaggio con tutto ciò che di positivo ne deriva; miglioramento della qualità dell’aria e di arricchimento del terreno con l’azoto naturale; produzione della granella e del foraggio per l’alimentazione del bestiame direttamente nell’azienda o nell’azienda vicina; meno esborso verso i mercati extra regionali e nazionali per alimenti zootecnici, umani, per l’acquisto di concimi industriali e dei semi da riproduzione; conservazione dell’ambiente e della vocazione agricola dei suoli.
Il progetto è stato pensato inoltre nell'ottica di un'agricoltura di qualità che contribuisca alla valorizzazione dei prodotti locali a forte concentrazione proteica per l'alimentazione umana e zootecnica. "Vivere la Campagna" vuole essere lo strumento di difesa dell'assetto territoriale complessivo in quanto consente la presenza del contadino nelle campagne. Ai contadini va riconosciuto il ruolo di custodi dell'ambiente rurale e, in ogni angolo del pianeta, essi posseggono un'esperienza locale che non ha prezzo, inclusa una piccata sensibilità sulla scelta della giusta varietà o razza adatta ad uno specifico ecosistema agricolo. Per questo a loro non può e essere assegnato il ruolo di produttori e basta, anche se la parola in sé evoca solo significati positivi. L'agricoltura è vita; pertanto l'agricoltore è oggi una figura strategica per la conservazione delle biodiversità e del paesaggio rurale e la sua funzione va oltre gli aspetti strettamente agricoli e produttivi. Il contadino, in un tempo di abbandono delle campagne e di spopolamento dei piccoli centri, assume un ruolo determinante per la salvaguardia e custodia dell'ambiente che giornalmente frequenta, una nuova figura professionale, poliedrica e multifunzionale, chiave di volta di un processo che dalla tutela del paesaggio, attraverso una produzione coerente con le esigenze dei nuovi mercati, crea le condizioni per la nascita di un turismo culturale concreto e reale dove i segni del passato agiscono sinergicamente all’offerta di quel paniere di prodotti che è alla base della nostra cultura enogastronomica.
Conservazione e tutela del territorio quindi e nuovi protagonisti quali ingredienti indispensabili per una ricetta contro lo spopolamento e la recessione! lentamente la campagnasi arricchisce di nuovi elementi, il paesaggio rurale compare finalmente con tutte le sue sfumature e le sue componenti naturali e antropiche. E’ un quadro fatto di tanti segni nei quali volta per volta si distingue la mano di uomini che con tecnologie differenti, a seconda dei momenti storici, hanno contribuito alla definizione di un paesaggio rurale tra i più belli del Mediterraneo.
La Marmilla, dove l’alternanza di colline dolci e rotonde intervallate ad ampi tratti di pianura sono un inno alla fertilità, o il Campidano irriguo dove sono state applicate le sintesi più alte dei processi di produzione agricola o le regioni collinari pedemontane del Linas, con i giardini e gli oliveti, senza tralasciare le grandi riserve naturali e ambientali come la Giara dei cavallini e lo straordinario compendio montano del Linas fino al mare.
Al virtuoso progetto Vivere la Campagna hanno aderito 1368 aziende della Provincia le cui coltivazioni si estendono su ottomila ettari di terreno.
Durante questi anni il progetto della Provincia è stato arricchito sistematicamente dal confronto continuo con numerose realtà della cultura, della ricerca scientifica, dell’associazionismo, all’imprenditoria, del turismo e in particolare: dai sindacati, dalle organizzazioni professionali agricole, dal CNR, dal Formez, dalla Città del Bio, dal WWF, dai responsabili degli sportelli unici territoriali dell’agenzia LAORE, dai sindaci dei 28 comuni del Medio Campidano e dai cittadini in numerosi momenti d’incontro.
L’auspicio è - chiarisce Tocco, che tutto questo lavoro, svolto in collaborazione soprattutto con i contadini e le amministrazioni comunali del Medio Campidano, possa produrre benefici trasversali per la Sardegna.