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Sardegna

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Vivere la campagna

Il “Dessì” a Salvatore Nigro

locandina

Monday, September 24, 2012 - L'UNIONE SARDA

La giuria sceglie “Il principe fulvo” su oltre quattrocento opere in concorso
Il Gattopardo incanta ancora
Nella poesia vince Isella, premio speciale a Mogol


Salvatore Silvano Nigro con “Il Principe fulvo” (edito da Sellerio) per la narrativa, Gilberto Isella con “Mappe in controluce” (Book Editore) per la poesia sono i vincitori della ventisettesima edizione del Premio Giuseppe Dessì.
I loro nomi sono stati scelti in una rosa di finalisti che comprendeva Edoardo Albinati con “Vita e morte di un ingegnere” (Mondadori) e Sandro Bonvissuto con “Dentro” (Einaudi) per la narrativa; Fabrizio Bajec con “Entrare nel vuoto” (Con-Fine Editore) e Alessandro Ceni con “Parlare chiuso: tutte le poesie” (Puntoacapo Editrice) per la poesia. La scelta della giuria, presieduta da Anna Dolfi, non è stata semplice: molte opere in concorso mostravano una tenuta e una cifra qualitativa niente affatto trascurabili. Dopo la selezione, nei mesi scorsi, i giurati hanno valutato oltre quattrocento opere presentate dai maggiori editori nazionali. In palio cinquemila euro per il vincitore di ciascuna sezione, e millecinquecento euro per ogni finalista. Le premiazioni si sono tenute ieri sera, a Villacidro, nel corso di una cerimonia in piazza Municipio durante la quale è stato consegnato a Giulio Rapetti Mogol il Premio Speciale della giuria. Affidata alla conduzione della giornalista Paola Saluzzi, la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori ha concluso una settimana di eventi (incontri letterari, spettacoli musicali e teatrali, proiezioni ) nel paese in cui Giuseppe Dessì visse l'infanzia e l'adolescenza e ambientò diverse opere, tra cui la più famosa, “Paese d'ombre”.
Nella sezione della narrativa ha prevalso quindi “Il principe fulvo” di Nigro, critico e storico della letteratura, saggista e filologo, docente di fama internazionale. È stato scelto per «la qualità stilistica e immaginativa della sua scrittura che, a partire almeno da un libro sorprendente come “L'orologio di Pontormo” (1998) ha assunto un passo sempre più narrativo: un saggismo che affonda nella tradizione più elegante e più inventiva della nostra prosa e che si accende di febbre intellettuale soprattutto in presenza delle patologie e delle infezioni della vita. Ulteriore e bellissima conferma di questa sua vocazione è “Il Principe fulvo”. Forte d'una conoscenza di primissima mano di tutta l'opera di Tomasi di Lampedusa, Nigro ci restituisce ora il racconto avvincente d'una vicenda umana e letteraria assolutamente eccezionale, che abbisognava, in effetti, d'una strumentazione e una sensibilità altrettanto eccezionali».
Il libro di Gilberto Isella, “Mappe in controluce”, è stato invece riconosciuto per una raccolta riassuntiva dell'itinerario poetico di un poeta «che ci pone immediatamente dinanzi una grande questione antropologica, quella del trionfo della “modernità” sul corpo resistente del passato». «L'autore, il cui esordio molto sperimentale e audace, risale ai tardissimi anni Ottanta con la raccolta “Vigilie incustodite” (1989), si è ormai da tempo distinto come una delle voci più interessanti della poesia in lingua italiana ed ha anche avuto modo di mostrare una finissima coscienza autocritica compilando un'Autoantologia (Tellus, 2006)», è la motivazione espressa dalla giuria.
Tra i momenti più attesi della serata l'intervista di Paola Saluzzi a Mogol , al quale è andato il Premio Speciale della Giuria (anche questo di cinquemila euro), riconoscimento a una figura di rilievo della società o della cultura. Per la giuria «con rara maestria è riuscito a realizzare la difficile coesistenza di livello artistico e popolarità, cultura e possibilità di comunicazione». Il paroliere, sodale artistico di Lucio Battisti, iscrive così il suo nome (Giulio Rapetti alla nascita, a cui dal 2006, autorizzato da un decreto del ministero dell'Interno, aggiunge come cognome lo pseudonimo Mogol) nell'albo d'oro dopo quelli di Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilacqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini.
Gian Paolo Pusceddu