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Sardegna

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Vivere la campagna

L'Unesco promuove i cavalli

Cavallini della Giara

Thursday, August 4, 2011 - SARDEGNA 24

Il Medio Campidano entra nella rete dei siti Unesco del sud Italia. E si presenta con un forziere ricco di gioielli e tesori di importanza universale.Apartire dal sito archeologico di Barumini, il più visitato dell’isola con la Reggia “Su Nuraxi”, dichiarata patrimonio dell’umanità.

L’affascinante itinerario tra Marmilla, Arburese e Campidano Centrale si snoda ancora tra spiagge da sogno di Piscinas e Scivu, domus de Janas e l’altopiano della Giara, regno indiscusso dei cavallini selvaggi. Senza dimenticare il cervo sardo che si aggira tra dune e miniere abbandonate di Montevecchio e Ingurtosu.

Il piano coinvolge dodici province meridionali: Benevento, Siracusa, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Caserta, Salerno, Bari, Barletta Andria Trani, Matera e Medio Campidano. La decisione di approvare il Progetto “Rete Siti Unesco - Percorsi innovativi per l’accesso personalizzato ai territori dei siti Unesco del Sud Italia”, è scaturita ne giorni scorsi nel corso del Consiglio provinciale del Medio Campidano. Il fine è quello di sperimentare un modello d’intervento per valorizzare il potenziale turistico dei siti Unesco dell’Italia meridionale (Sardegna, Sicilia, Campania, Basilicata, Puglia), a 360 gradi: cultura, ambiente, natura, prodotti tipici, tradizioni, specificità sportive. «Per dare così impulso al turismo non solo estivo, ma che, attraverso la destagionalizzazione, possa attirare la presenza degli stranieri tutto l’anno», sottolinea il presidente della Provincia, Fulvio Tocco. Con un modello principale, la sinergia. «Entrare in questo sistema consente di mettere in moto uno scambio di informazioni e esperienze per portare a conoscenza degli stranieri e dei viaggiatori lo straordinario patrimonio storico, archeologico e naturalistico del nostro territorio».

La “Provincia Verde” per ora il marchio Unesco l’ha ottenuto per Barumini. Ma anche le miniere di Montevecchio e Ingurtosu insieme ad altri sette siti minerari, fanno parte del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, che l'Unesco, nel 1997, ha definito “patrimonio culturale dell'umanità ». Un territorio variegato che si snoda tra costa, montagna pianura e collina.

Testimonianze del passato uniche, eccellenze dell’enogastronomia, miniere, Castelli Giudicali, Giare. Un viaggio attraverso un territorio da riscoprire tutto l’anno. A partire dal villaggio nuragico di Barumini, unico sito Unesco del territorio. «Nel Medio Campidano l’iniziativa assume maggior significato in quanto le località sono circoscritte in un territorio ristretto e di facile accesso - si legge in una nota dell’amministrazione provinciale - ad un’ora dal Nuraghe di Barumini - compreso nella lista dei beni dichiarati dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità - è possibile godere della particolare bellezza del sistema dunoso di Piscinas, delle aree minerarie dismesse di Montevecchio e Ingurtosu.

A trenta minuti dal sito nuragico si trovano le Terme di Sardara e i beni culturali di Villanovafranca, Villanovaforru, Villamar, Genuri, Tuili, Siddi, Ussaramanna, Turri, Las Plassas, Setzu e Gesturi. Inoltre, lo stessocomune di Barumini, dove ricade “Su Nuraxi”, fa parte dei 14 comuni che alla base racchiudono l’Altipiano della Giara ricco di biodiversità animali e vegetali di grande interesse scientifico.

Un patrimonio che potrebbe impreziosirsi se va avanti il progetto di valorizzazione della Giara con le sue ricchezze di biodiversità, archeologiche e geologiche, che stanno predisponendo i Comuni di Gesturi, Setzu e Tuili e Provincia. Per ora c’è un accordo di intesa tra le quattro amministrazioni.
Di Maria Grazia Marilotti