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Sardegna

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Vivere la campagna

Tutte le spiagge sono senza bagnini

Torre dei Corsari

Saturday, September 3, 2011 - LA NUOVA SARDEGNA

Mercoledì è scaduto il servizio coperto dalla Protezione civile provinciale

ARBUS. Si salvi chi può, dal primo settembre le spiagge della costa, le sette di maggiore frequentazione, sono senza più servizio di soccorso a mare, garantito a luglio e agosto dalla Protezione civile provinciale. I contratti con i bagnini sono scaduti il 31 agosto e le postazioni di salvamento sono adesso vuote. Non ci sono più soldi, la Provincia e il Comune hanno esaurito i fondi.
I quattordici bagnini che per due mesi hanno operato a Scivu, Piscinas, Portu Maga, Gutturu de Flumini Funtanazza, Tunaria, Torre dei Corsari e Pistis sono stati licenziati per fine contratto, le postazioni del servizio di soccorso sono adesso sguarnite. E i bagnanti che si dovessero malauguratamente trovare in difficoltà, sarebbero davvero in balia delle onde.
Ci si chiederà come è possibile che questo accade in una regione, la Sardegna, che ancora per tutto settembre e fino a ottobre inoltrato offre la possibilità di prolungamento della stagione balneare. E’ o no questo il messaggio che la Regione manda nel mondo con spot promozionali?
La Regione ha dato quest’anno alla Provincia del Medio Campidano per la sua Protezione civile che organizza il servizio di salvamento a mare nei 47 chilometri della costa di Arbus 49 mila euro, 3000 meno dell’anno scorso e 30 mila di quello precedente. Attenzione, però: questi soldi sono vincolati all’acquisto di attrezzatura e alle associazioni di volontariato. Quindi, non per i compensi ai bagni assunti stagionalmente. A questo deve provvedere la Provincia, che però non dispone di fondi sufficienti a far fronte all’assunzione dei baywatch per l’intera stagione. Diversamente, addio patto di stabilità. Quest’anno l’amministrazione provinciale ha stanziato 86 mila euro, di più proprio non poteva fare. Ancor meno può fare il Comune di Arbus, che ha contribuito con 11 mila euro raschiando il fondo del proprio esiguo bilancio. Spetterebbe quindi alla Regione tappare la falla, cosa che invece non avviene. Di anno in anno tende al contrario a tagliare i contributi per il soccorso a mare, mettendo in grave difficoltà le amministrazioni locali che sono quelle che poi devono intervenire nel territorio.
La somma disponibile in questa stagione, 146 mila euro, è bastata a malapena a coprire due mesi. E a salvare diverse vite umane da parte dei bagnini. «Le spiagge sono ancora piene di bagnanti - commenta Damiano Serpi, coordinatore della Protezione civile provinciale e del progetto di salvamento a mare “Vacanze sicure” -, speriamo che non ci sia bisogno degli operatori del soccorso».
LUCIANO ONNIS