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Sardegna

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Vivere la campagna

“Morisia” – Il Giardino botanico della Giara

Cavallini della Giara - biodiversità del Medio Campidano

Thursday, May 5, 2011 - IL CAMPIDANO

Sull’altopiano dei cavallini, in territorio di Tuili, si trova un giardino botanico di quasi 2 ettari che raccoglie la gran parte delle specie floricole spontanee dell’area parco.

Non tutti lo sanno, ma la Giara, oltre alle peculiarità geologiche, archeologiche e faunistiche che l’hanno fatta globalmente conoscere, offre alla visione del visitatore attento e interessato anche una elevata concentrazione di specie vegetali. Per essere precisi si parla di 350 essenze, ripartite in 203 generi e 67 famiglie (dallo studio effettuato da Mossa e De Martis, studiosi della Università di Cagliari, nel 1986). Raccoglierle tutte in un giardino botanico sarebbe stata impresa tanto improba quanto scarsamente utile: si sarebbero dovuti oltretutto ricreare artificialmente degli ambienti, con largo uso di mezzi e risorse assolutamente non disponibili e, in ogni caso, molte specie, soprattutto le più minute, risultano essere conosciute quasi solo ai botanici. Quando si è pensato alla realizzazione di “Morisia”, ormai sono 14 anni, l’idea era di raccogliere, in un’area ristretta facilmente fruibile dai visitatori, le piante spontanee più importanti e conosciute dalla popolazione locale e dagli appassionati. Ne abbiamo dapprima discusso all’interno della nostra cooperativa, “Sa Jara Manna”, ( ci occupiamo, dal 1987, della tutela e della valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali del Parco della Giara) e, visto che possiamo contare su alcuni soci che hanno acquisito un’egregia conoscenza della flora locali, siamo, come suol dirsi, partiti in quarta. Con l’entusiasmo e la passione di chi è convinto di poter realizzare un qualcosa di utile e fruttuoso per il nostro Parco, sempre in embrione e mai nato del tutto.
Ottenuto il benestare del competente Assessorato Regionale che finanzia la nostra attività, del Comune di Tuili che mise a disposizione l’area e della ex Comunità Montana della Giara (ora soppressa) che ottenne le necessarie autorizzazioni e finaziò l’acquisto di materiali e attrezzature, nell’arco di 2 anni, 1998-1999, è nato “Morisia”, il giardino botanico della Giara. Nella progettazione e nella fase di esecuzione del giardino uno degli obiettivi principali che ci siamo prefissi è stato quello di alterare il meno possibile lo stato dei luoghi. Seguendo tale principio le aiuole sono realizzate con pietre raccolte in loco, le panchine e i cartelli esplicativi sono in legno di sughera, la recinzione metallica e i relativi paletti di sostegno sono di colore verde, il capanno degli attrezzi è una piccola pinnetta di frasche, il serbatoio di raccolta dell’acqua per l’irrigazione è camuffata dentro una sorta di piccolo nuraghe etc. etc. La forma stessa della planimetria, alquanto strana, è dovuta al fatto che in molti casi si è andati, nel tracciare il percorso, dove le specie erano già presenti, proprio per non creare stravolgimenti troppo evidenti. Oggi il giardino botanico “Morisia” è visitabile, gratuitamente, da chiunque. La nostra coop. Continua a garantirne la cura e la manutenzione (il giardino è divenuto parte integrante del nostro operare nella Giara) e il Comune di Tuili (proprietario dell’area) garantisce la copertura delle piccole spese che di volta in volta si rendono necessarie per l’acquisto dell’occorrente la manutenzione. Le specie raccolte nel giardino botanico sono circa 180, ordinate per famiglie di appartenenza in apposite aiuole e indicate singolarmente con cartellini verdi riportanti il nome scientifico, nome italiano e nome sardo locale della specie. Le specie endemiche, come la Morisia (Morisia monantha) che dà il nome al giardino, per essere più facilmente distinguibili sono indicate da cartellini gialli. Sulla Giara abbiamo soprattutto endemiche Sardo-Corse. Il periodo migliore per la visita è quello primaverile, dal momento che la gran parte delle specie presenti hanno ciclo vegetativo annuale, che termina generalmente a fine primavera-inizio estate. La primavera, d’altronde, è anche il momento ideale per visitare l’intero Parco. Con le paludi colme d’acqua e ricoperte da un fitto manto di bianchi ranuncoli, con gli asfodeli, ferule, cisti, biancospini etc. etc. in piena fioritura e con i puledrini nuovi nati che sgambettano e giocano. E’ la stagione in cui la Giara si trasforma in un vero paradiso in terra, forse più conosciuto dagli stranieri, che arrivano a frotte (tedeschi soprattutto) che dai nostri conterranei.
Antonello Piras