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Sardegna

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Vivere la campagna

Scuola negata a due disabili

Studenti con disabilità

Tuesday, October 26, 2010 - L'UNIONE SARDA

Villacidro. Per gli studenti di Sardara e Samassi l'anno scolastico non è ancora incominciato
Non passa il bus che deve portarli all'Agrario
L'assessore provinciale Gigi Piano: «I genitori non avevano presentato la domanda nei tempi corretti. Ma entro poche settimane risolveremo il problema e i due ragazzi potranno riprendere a frequentare la scuola».

VILLACIDRO «Mamma, ma io non vado a scuola perché sono diverso dagli altri bambini?». Difficile per una casalinga di Sardara rispondere a questa domanda. Gliel'ha fatta suo figlio, maggiorenne da due giorni come la sua malattia congenita: ritardo cognitivo. «Sa scrivere a stento il suo nome, ha un'età mentale di un piccolo di sei-sette anni», spiega la madre.
A CASA Al ragazzo interessa poco sapere di chi è la colpa del disguido che lo costringe a restare a casa. Da due mesi i suoi compagni di classe, IV superiore all'istituto Agrario di Villacidro, sono alle prese con le lezioni di italiano, di giardinaggio e quant'altro. Lui ogni mattina si alza presto, fa colazione, si prepara per le lezioni, ma il pullman che dovrebbe portarlo a scuola non arriva. E anche un suo coetaneo di Samassi è alle prese con gli stessi problemi.
LA BUROCRAZIA Il preside dell'istituto, Giancarlo Vinci, si appella alle leggi: «Noi abbiamo sbrigato ogni pratica relativa agli studenti disabili, non abbiamo nessuna responsabilità sul servizio di trasporto: stiamo aspettando questi due ragazzi con ansia, tutti i giorni».
L'assessore alla Pubblica istruzione della Provincia del Medio Campidano, Gigi Piano, fa altrettanto: «Abbiamo stanziato i fondi necessari per accompagnare questi ragazzi a scuola, praticamente con un servizio di taxi. Ma nell'elenco che ci è stato fornito dall'istituto di Villacidro, quei due ragazzi di Sardara e Samassi non ci sono».
LA DOMANDA Sotto sotto l'accusa è indirizzata proprio alle famiglie dei due studenti speciali: non hanno fatto pervenire la domanda per lo scuolabus entro la data stabilita per i disabili (30 aprile del 2010).
I genitori ribattono: «Negli anni scorsi la scuola oppure la Provincia ci spedivano una lettera per chiederci se avevamo intenzione anche per il successivo anno scolastico di richiedere il trasporto dei nostri figli a scuola. Stavolta non abbiamo ricevuto niente. Presi dai disagi quotidiani che comporta seguire una famiglia con questi problemi, non ci siamo dati da fare: abbiamo pensato che finalmente il servizio sarebbe partito automaticamente, senza essere costretti a presentare ulteriori domande».
IL SOSTEGNO Così, mentre gli studenti sono già alle prese con spiegazioni, compiti in classe, interrogazioni, voti da confermare o da migliorare, questi due ragazzi di Sardara e Samassi restano senza istruzione. Soprattutto senza il conforto del rapporto quotidiano con insegnanti e compagni di classe. Per loro frequentare la scuola è più importante di qualsiasi terapia. Perché è fondamentale per l'integrazione. Curiosamente le insegnanti di sostegno destinate ai loro casi sono state regolarmente nominate dalla Direzione scolastica regionale e ogni giorno si presentano in classe.
Il timore dei genitori è che i soldi necessari per garantire il servizio non siano più disponibili e che occorra aspettare il prossimo anno solare perché i due ragazzi disabili possano tornare a scuola.
LA SVOLTA L'assessore Piano tranquillizza tutti. «Non appena siamo venuti a conoscenza del problema, ci siamo mossi per risolverlo. La nostra amministrazione è impegnata tantissimo nei servizi rivolti alle persone più svantaggiate. I ragazzi che necessitano di un trasporto sono saliti di due unità, da dodici a quattordici, adesso occorre integrare il finanziamento già previsto di 150 mila euro. Abbiamo reperito nel Bilancio della Provincia del Medio Campidano i 60 mila euro che servono per i due studenti momentaneamente esclusi. Adesso stiamo pubblicando il bando per la gara d'appalto, speriamo di poter risolvere il problema entro la prima metà del mese di novembre».
PAOLO CARTA