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Sardegna

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Vivere la campagna

Il mare ha restituto il povero William

Torre dei Corsari

Thursday, September 2, 2010 - L'UNIONE SARDA

Arbus. Ritrovato ieri mattina il corpo del ragazzo di 17 anni inghiottito da un'onda a Pistis. Lo ha avvistato uno zio dalla scogliera

Le ricerche sono finite nel peggiore dei modi: il corpo ormai privo di vita di William Harley Pilloni, il diciassettenne di Sanluri disperso nel primo pomeriggio di domenica nel mare in tempesta fra Pistis e Torre dei Corsari, è stato ritrovato poco dopo le 8 di ieri mattina dai sommozzatori dei carabinieri. È riaffiorato in superficie a un centinaio di metri dalla scogliera della torre saracena, a distanza di poco più di un chilometro rispetto al punto in cui il giovane era stato visto inabissarsi dai bagnanti.
IL PADRE L'intervento è stato possibile grazie al miglioramento delle condizioni meteorologiche: subito dopo la tragedia il maestrale che spazzava la Costa Verde impediva ai soccorritori di entrare in acqua, invece ieri il mare calmo ha consentito ai sub di recuperare senza problemi il corpo e di trasportarlo nel porticciolo di Tunaria. Nei locali che per tutta l'estate hanno ospitato i volontari del 118, è toccato al padre Luigi riconoscere il figlio. È poi arrivato il medico legale: ha confermato che il giovane è morto per annegamento e ha disposto la restituzione della salma ai familiari.
Si è così definitivamente spenta la flebile speranza del padre, della mamma Mariolina, del fratellino Jonata, della sorella Laura, dei parenti e degli amici di trovare vivo William, inghiottito dalle acque troppo agitate nell'ultimo weekend di agosto mentre passeggiava con un amico che non ha potuto salvarlo.
A tener viva quella speranza sono state le ricerche che per tre giorni sono andate avanti senza interruzione. La motovedetta della Capitaneria di porto di Oristano, gli elicotteri del 118, della polizia, dei carabinieri e gli uomini a terra della protezione civile si sono prodigati con tutte le forze nel tentativo di trovare vivo il povero ragazzo, finito nell'acqua troppo alta non solo per lui, ma anche per un esperto nuotatore. Si è sperato nella buona sorte fino a ieri mattina, quando i carabinieri del Nucleo subacquei di Cagliari e i colleghi della stazione estiva di Torre dei Corsari, coordinati dall'appuntato Pier Luigi Moriconi, hanno avvistato il corpo che galleggiava nel punto in cui si erano concentrate le ricerche. Proprio nel litorale di fronte a quella zona i parenti, armati di binocoli, sono rimasti seduti per ore nel tentativo di mettere fine a un'attesa di dolore misto a rabbia.
AVVISTATO DALLO ZIO È stato lo zio Roberto, appostato in quell'angolo di scogliera dove rimaneva dall'alba al tramonto, a scorgere il corpo ieri mattina, confermando quanto lo stesso parente e gli esperti hanno sostenuto fin dal primo momento: «L'esperienza insegna che qualsiasi corpo finito in acqua lungo questo tratto di litorale, viene sempre recuperato sotto la torre o nelle vicinanze di Porto Palma». Così è stato.
Le condizioni del cadavere di William Harley Pilloni, privo di tagli profondi e di lesioni, fanno pensare che in questi giorni sia rimasto sepolto nella sabbia oppure che sia finito dentro la fitta poseidonia che abbonda proprio in quel tratto. È certo che non è stato sbattuto contro gli scogli che interrompono i due chilometri di una spiaggia che sabato notte aveva ospitato William e i suoi amici, accampati in una tenda per trascorrere insieme il fine settimana, com'era accaduto anche in passato.