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Sardegna

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Vivere la campagna

Casse piene, ma di soldi virtuali

Conferenza stampa

Thursday, September 23, 2010 - L'UNIONE SARDA

Il caso. Vertice tra presidente della provincia e sindaci dei Comuni con le finanze ormai paralizzate
«Il patto di stabilità impedisce la spesa dei fondi»

L'iniziativa: serve un'azione congiunta presso Unione europea, Governo e Regione. La denuncia: «In questo modo neghiamo ai cittadini bisognosi importanti servizi in un periodo di massima crisi economica», denunciano i primi cittadini.
I nove comuni del Medio Campidano con una popolazione al di sopra dei cinquemila abitanti, hanno un fondo di cassa di oltre 27 milioni e 605 mila euro e non possono spenderne più di 274 mila euro. Invece la Provincia ha un avanzo di 28 milioni di euro. Soldi che potrebbero essere utilizzati per i servizi, per le strade e le scuole, invece il Patto di stabilità blocca gli investimenti. Ci sono le risorse, ma non possono essere utilizzate.
IL PARADOSSO «Da quando c'è il federalismo fittizio, i Comuni e le Province sono messi sempre peggio, possono spendere sempre meno», ha affermato Fulvio Tocco presidente della Provincia, che ieri mattina si è incontrato con i sindaci di Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini, Samassi, SanGavino , Sanluri, Serramanna, Serrenti e Villacidro per discutere sui riflessi negativi del Patto di stabilità sul Medio Campidano. «Le Province e i comuni sopra i 5.000 abitanti potrebbero svolgere con le loro risorse finanziarie giacenti una funzione anticrisi e invece a causa di un iniquo “Patto di stabilità” non possono farlo», aggiunge Tocco. «Tenere in ordine i conti pubblici, che sono soldi di tutti, è il principale dovere di chi amministra pubbliche risorse. Ma le contraddizioni del Patto, imposto dallo Stato agli enti locali per ridurre la spesa pubblica, sono una camicia di forza per gli enti locali».
IL DIBATTITO «È impensabile che la Regione non intervenga con nuove norme per alleggerire le imposizioni dello Stato», ha sottolineato Luca Becciu, sindaco di Serrenti. Gli ha fatto eco Ignazio Fanni, sindaco di Villacidro: «Non credo che potremo rispettare il patto, bisogna fare un'azione di forza verso la Regione». Ci sono regioni come la Toscana che hanno messo a disposizione delle Province e dei Comuni svariati milioni di euro per i servizi. Posizioni condivise dai sindaci Nino Zanda (Gonnosfanadiga), Alessandro Marongiu (Serramanna), Rossella Pinna (Guspini), Franco Atzori (Arbus) e Ennio Cabiddu (Samassi). «Dobbiamo batterci per migliorare questa situazione e le nostre rivendicazioni devono coinvolgere Ue, Governo e Regione», ha rimarcato Efisio Lasio, segretario provinciale della Cgil. «Gli effetti della crisi si vedono ora. Dobbiamo trovare soluzioni per dare risposte alla gente», ha aggiunto Edoardo Bizzarro segretario generale della Cisl.
IL BLOCCO Fino a dicembre gli enti locali rimarranno bloccati. «È un patto contro i cittadini, che mette in gioco i servizi fondamentali senza che la gente ne comprenda le ragioni», ha commentato il presidente della Provincia, «l'unica speranza rimane nelle mani della Regione, che se decidesse di cedere un po' di liquidità agli enti locali, questi potrebbero svolgere una funzione anticrisi». I sindaci e la Provincia vogliono costituito un comitato permanente per mandare avanti le rivendicazioni del territorio.
GIAN PAOLO PUSCEDDU