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Wednesday, June 22, 2011 - LA NUOVA SARDEGNA
VILLACIDRO. Il momento è difficile, ma la mobilitazione per dare una mano alla Keller ad uscire dalle sabbie mobili in cui è impantanata e dai cui non riesce a divincolarsi, stenta a decollare e non scalda i cuori del territorio. O perlomeno, li scalda non a tutti: giusto i dipendenti e i sindacati, la giunta provinciale e qualche (pochi) sindaco della zona. Ieri mattina, nella sala convegni del Consorzio industriale, la Provincia ha convocato il suo Consiglio in seduta aperta sul problema Keller, invitando i Comuni a partecipare con i propri consiglieri essendo quella della fabbrica di carrozze ferroviarie una vertenza che interessa prevalentemente lavoratori residenti nei paesi del territorio provinciale. Ebbene, le amministrazioni locali hanno brillato per la loro assenza: c’erano i sindaci di Villacidro (Teresa Pani), San Gavino (Gianni Cruccu), Sardara (Peppe Garau), degli altri si sono perse le tracce, probabilmente perchè impegnati (forse) in altre funzioni amministrative più importanti. E’ mancata anche l’azienda, che così ha evitato di sentire gli strali dei sindacati che l’hanno accusata di scarsa determinazione nelle azioni necessarie per uscire dai problemi che l’avvolgono e di avere anzi pesanti responsabilità. L’impressione è che si sia rotto il patto di non belligenrenza che teneva unite le due parti.
Casse societarie all’asciutto, le Ferrovie dello Stato che hanno soppresso la linea ferromarittima di Golfo Aranci, lo stesso ente ferroviario che ha tagliato all’azienda di Villacidro i contratti per la manutenzione di carri e carrozze ferroviarie, adesso la Commissione europea che tarda nel dare via libera ai finanziamenti bancari (15 milioni di euro) a favore dell’azienda per consentirle di riprendere l’attività produttiva: quattro nodi da sciogliere prima che si stringano troppo.
(l.on)
