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Tuesday, April 24, 2012 - LA NUOVA SARDEGNA
SANLURI Un successo oltre le più rosee aspettative per “Rovinarsi è un gioco”, iniziativa portata avanti per due mesi da Asl 6, Provincia e Teatro del Segno. Il coinvolgimento di pubblico è stato di gran lunga superiore alle aspettative, tanto nelle scuole quanto nei teatri comunali. Grande interesse, curiosità e attenzione per un fenomeno come il gioco d’azzardo patologico (video poker, gratta e vinci, enalotto) che sta diventando un problema sociale sempre più esteso anche nel Medio Campidano. Sei gli istituti superiori che hanno assistito alle rappresentazioni sceniche di Stefano Ledda (interpretante il giocatore patologico) e partecipato al dibattito con gli psicologi Paolo Talice, Antonella Maccioni e Pina Lai. I ragazzi hanno posto tante domande: come mai lo Stato pubblicizza le scommesse se il gioco è cosi pericoloso e poi ci si può ammalare? Come si passa dal gioco sporadico a quello patologico? Come uscirne? Come aiutare chi è divenuto dipendente dal gioco d’azzardo? Domande che si sono ripetuti negli appuntamenti serali con il pubblico di San Gavino, Guspini, Arbus e Serramanna. Tutti concordi che la proposta teatrale, per la sua tipologia e il linguaggio scenico, sia stata un’efficace comunicazione dello stato d’animo del giocatore protagonista della storia. La comprensione immediata anche per i non giocatori d’azzardo attraverso l’interpretazione scenica ha permesso al pubblico di essere protagonista attivo nel dibattito con gli operatori della Asl. «Il progetto ‘Rovinarsi è un gioco’ – hanno precisato i medici – è nato dalla necessità di divulgare in modo capillare le problematiche legate al gioco d'azzardo tecnologico: una nuova, subdola, forma di dipendenza psicologica».
(l.on )
