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Sardegna

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Vivere la campagna

Profilattici al Salone della scuola

orientamento

Wednesday, January 16, 2008 - UNIONE SARDA

Guspini. Polemiche dopo l'incidente diplomatico negli stand di orientamento allestiti dalla Provincia.
Distribuiti dall'Asl agli alunni: mamme furibonde

Erano lì per farsi guidare nella scelta dell'istituto al quale iscriversi dopo la terza media. Ad alcuni tredicenni, che hanno partecipato al Salone dell'orientamento, sono stati distribuiti i preservativi e ora infuria la polemica. Commenti imbarazzati in Provincia.
Quei preservativi nel Salone dell'orientamento scolastico, consegnati a ragazzi di 13 anni, si sono lasciati dietro una scia di polemiche e contestazioni. Genitori, insegnanti e dirigenti scolastici sono furibondi: non tanto perché gli alunni sono rientrati in classe con un profilattico dentro lo zainetto, ma perché l'hanno avuto in un momento in cui nessuno di loro aveva pensato a una lezione di educazione sessuale. «Eravamo lì», dicono in coro, «per incontrare gli istituti superiori uniti per presentare una scuola su misura alle richieste del Campidano». Replica la responsabile dei consultori Asl: «Ci perdonino le mamme e le insegnanti che si sono trovate di fronte a un ausilio per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse».
L'INCONTRO Lì , è il Palapip di Guspini, dove l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione ha organizzato il Salone dell'orientamento, cioè un appuntamento che avrebbe dovuto consentire agli alunni delle terze medie di avviare un primo importante contatto con la potenziale scuola dei prossimi cinque anni. Siamo ormai alla vigilia delle iscrizioni: c'è tempo fino al 30, per decidere se proseguire gli studi in un liceo o in un istituto tecnico o professionale. Una scelta che la Provincia ha voluto semplificare concentrando l'operazione orientativa in due sole giornate, mandando così in soffitta il vecchio “porta a porta” che impegnava per mesi gli insegnanti delle superiori a bussare alle 28 scuole medie del territorio.
L'ASSESSORE «Quest'anno», spiega l'assessore Pinna, «abbiamo voluto coinvolgere anche l'Asl, i carabinieri, i centri di lavoro provinciale e i Cesil. L'obiettivo era quello di mettere gli adolescenti al centro dell'attenzione, ascoltandoli e incoraggiandoli nella scelta di comportamenti autonomi e responsabili. A ogni ente, all'interno dell'evento, è stata lasciata piena autonomia organizzativa, in quanto soggetti pubblici dotati di specifiche finalità istituzionali. I preservativi», sospira, «sono stati una sorpresa anche per me. Dopo la segnalazione di qualche insegnante, sono intervenuta immediatamente e ho invitato i responsabili a sospendere qualsiasi tipo di distribuzione».
CONTESTAZIONI Un po' tardi per evitare i malumori che l'iniziativa si è portata dietro: le mamme non vogliono sentire ragioni. Intanto Marina Manca, responsabile dei consultori dell'Asl 6, spiega: «Nel nostro stand erano presenti psicologi, pediatri, assistenti sociali, ostetriche. Il loro compito era quello di un'educazione alla salute attraverso la diffusione di notizie scientifiche e di strumenti utili alla prevenzione e al benessere della persona. C'erano anche tre scatole di preservativi, che hanno attirato l'attenzione e la curiosità dei ragazzi. Poiché è sempre meglio non demonizzare alcuno strumento, specie quando si tratta di salute, l'interesse dei ragazzi è stato accolto come una semplice richiesta di conoscerlo meglio. Il preservativo», aggiunge, «è un ausilio per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse». Chiude ricordando una disposizione del ministro Livia Turco, che ha reso gratuito alle dodicenni il vaccino contro il cancro al collo dell'utero, che «ha un alto rischio d'incidenza dopo i primi rapporti sessuali».
SANTINA RAVÌ