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Sardegna

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Vivere la campagna

Provincia, concorso nelle scuole per non dimenticare lo sterminio

giornata della memoria

Tuesday, January 15, 2008 - UNIONE SARDA

Ai testi vincitori viaggio-premio a Dachau in Germania 

Carta sul banco, penna in mano e una storia da raccontare. Improvvisandosi scrittori o giornalisti. In alternativa sceneggiatori di un'opera teatrale oppure ideatori di un cortometraggio della durata massima di 30 minuti. Unico l'obiettivo: promuovere nei ragazzi i valori della democrazia, della convivenza civile, della pace e della solidarietà. Ma soprattutto ricordare per non dimenticare gli eventi legati alla Shoah. È questo il tema del concorso promosso dalla provincia del Medio Campidano. La prima edizione di un'attività che vede impegnati gli alunni che frequentano il penultimo e l'ultimo anno delle undici scuole secondarie di secondo grado del territorio. A loro spetterà il compito, nella forma prescelta, di ricostruire una delle pagine più tristi della nostra storia. Un capitolo che ormai da sette anni si legge e rilegge in diverse manifestazioni, tutte racchiuse nella ricorrenza del 27 gennaio: giornata della memoria.
Le scuole che intendono aderire all'iniziativa dovranno consegnare gli elaborati dei loro studenti a Sanluri, all'ufficio protocollo della Provincia di via Paganini, 22, entro le 12 del 15 febbraio. Rigorosamente in busta chiusa. La classe vincitrice sarà scelta da una commissione di esperti, nominati dall'assessore alla Cultura e pubblica istruzione Rossella Pinna.
Il premio consiste in un viaggio, di tre giorni e con due accompagnatori, a Dachau, in Germania, per una visita ai campi di concentramento. Non solo. «I ragazzi», dice l'assessore, «incontreranno il sindaco della città e avranno modo di commentare il libro La mia ombra a Dachau, di Dorothea Heiser. Una raccolta di poesie dei deportati. Potranno anche conoscere, fare amicizia cominciare a socializzare con i compagni tedeschi, con i quali dovranno poi portare avanti, sotto la guida dei loro insegnanti, un percorso di gemellaggio».
SANTINA RAVÌ