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Sardegna

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Vivere la campagna

“Oggi la sclerosi multipla finalmente si può battere”

Locandina Convegno informativo sulla CCSVI

Thursday, May 19, 2011 - L'UNIONE SARDA

TUILI. Il dibattito Specialisti, pazienti e volontari a confronto: la nuova cura di Paolo Zamboni La malattia colpisce decine di pazienti in provincia
Un incontro per dare speranza ai malati, ma senza alimentare false illusioni. Certo per informare ed invitare i pazienti sardi affetti da sclerosi multipla a dialogare col proprio medico di famiglia e a sottoporsi a diagnosi e nuovi controlli. Lo hanno detto Gian Tomaso Marchio, presidente dell'associazione senza scopo di lucro "Sardegna Sclerosi Multipla" e il dottor Mauro Piras nell'incontro informativo nella Villa Asquer di Tuili sull'insufficienza venosa celebro spinale cronica, meglio nota ai malati e non solo come CCSVI.
IL TEMA Una malformazione che secondo il professor Paolo Zamboni sarebbe direttamente collegata alla presenza della sclerosi in un individuo. Una scoperta scientifica della quale si parla molto nell'ultimo anno, argomento che ha suscitato polemiche e duri scontri in ambito medico e scientifico. Niente di tutto questo nel convegno di Tuili. Sono arrivati decine di pazienti da ogni parte dell'isola, Sassarese, Sulcis, nuorese. «Vogliamo solo approfondire l'argomento», ha ripetuto più volte Marchio, «è importante che i malati rimangono uniti, che la nostra associazione rimanga unita. A Sassari ci stiamo battendo perché fra qualche mese parta la sperimentazione degli interventi per risolvere i problemi del deflusso del sangue per via venosa fra cervello e cuore».
IL TERRITORIO Un intervento che ancora non viene fatto in Sardegna. Non sono stati forniti dati ufficiali. Ma la sclerosi multipla è molto diffusa nel Medio Campidano. Molti pazienti di diversi paesi della zona hanno chiesto a Tuili se l'intervento di angioplastica dilatativa per la rimozione della stenosi che ostacola il flusso sanguigno produca effetti positivi. «Non immaginiamoci miracoli», ha detto Piras, «come malati che si alzano dalla carrozzella. Certo ci sono miglioramenti nella qualità della vita. Il paziente diventa meno rigido e vengono risolti problemi come l'incontinenza. Un altro esempio. Una mia amica endocrinologa dopo l'operazione ha potuto riprendere a scrivere e tornare a lavoro».
I MALATI Il messaggio finale nelle parole di Beatrice Cuccu, paziente di Tuili, vera anima del convegno. Lei è in attesa dell'intervento: «Qualche anno fa non mi sono fermata. Sono andata a Napoli per la diagnosi e sono riuscita a farmi rimborsare le spese dalla Regione. Non dobbiamo arrenderci, ma informarci». Il sito internet dell'associazione è www.sardegnasm.it
Antonio Pintori