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Sardegna

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Vivere la campagna

Gianfranco Porta: ≪Il segreto del buon pane? Utilizzare materie prime locali. Il pane e il primo acquisto della giornata, ti accoglie con il suo profumo, con la sua anima≫

pane coccoi

Thursday, November 15, 2012 - IL PROVINCIALE N. 20 DEL 15 NOVEMBRE 2012

Gonnosfanadiga - Associazione dei Panificatori Cagliari e Medio Campidano
La filiera del pane e la tutela della tradizione panificatrice sono le parole d’ordine per l’Associazione dei Panificatori della Provincia di Cagliari e del Medio Campidano presieduta dall’imprenditore di Gonnosfanadiga Gianfranco Porta.

- Presidente, in che modo l’associazione si impegna nel portare avanti la filiera del pane e nel recuperare e valorizzare la tradizione panificatrice sarda?
L’associazione, nata negli anni Cinquanta, cerca di tutelare la professione dei panificatori sardi. La Sardegna è rinomata per le tantissime tipologie di pane, ognuna delle quali riflette la realtà di un territorio: il Campidano ha un pane morbido e soffice, al Centro la terra dei pastori ha un tipo di pane a doppia cottura. L’associazione si impegna a tutelare la tipicita dei pani soprattutto in questo periodo di crisi in cui c’e bisogno di una rivalutazione a causa della presenza di pani di concorrenza trasversale. Un ruolo importante è svolto anche nella formazione per la sicurezza e sanità con aggiornamenti sulle norme vigenti e sulla tracciabilità.

- Quale importanza riveste il Panificio Porta?
Salvaguardare l'aspetto professionale è importante per tre fattori: economico, sociale e culturale. Utilizzando materie prime locali, come il grano prodotto e macinato in Sardegna si permette all'economia di girare localmente e si porta avanti la filiera: Ognia soddu spendiu accanta de domu torrat a domu". Per quanto riguarda l'aspetto sociale, il Panificio è un'occasione di incontro diretto tra il produttore e chi acquista; è il primo acquisto della giornata, ti accoglie con il suo profumo, è un momento di scambio di parole ed idee. Il nostro pane ha una valenza culturale perché ha una storia, una tradizione, una cultura alle spalle, insomma ha un'anima. Come associazione e come Panificio Porta abbiamo ottenuto diversi importanti, nel 2012 siamo stati premiati a Roma per la qualità del nostro pane e per la volontà di portare avanti percorsi di conoscenza sulla panificazione e sulla tradizione, sull'arte di fare il pane attraverso laboratori didattici, manifestazioni in piazza e percorsi esperienziali. Come Associazione lo scorso 16 ottobre eravamo a Cagliari per la Festa Nazionale del Pane fresco.

- Quali sono gli elementi che fanno del pane artigianale un pane speciale?
I risultati migliori sono legati alla filiera: l'acquisto di grano Cappelli prodotto in Sardegna e la macinazione a pietre ma anche e soprattutto la lievitazione al naturale che fa del pane un cibo saporito, diverso da quello con il lievito di birra. E' un prodotto ipocalorico e altamente digeribile che anche secondo studi universitari può essere consumato anche da persone celiache.

- In che modo implementare la filiera del pane, soprattutto nel Medio Campidano?
Un grande lavoro è stato fatto dalla Provincia del Medio Campidano con "La Provincia Verde" per la valorizzazione dei prodotti a km zero. Un pane con una tracciabilità ha una maggiore vicinanza con il territorio. Per aumentare il consumo nella nostra Provincia si deve promuovere la conoscenza, informare le persone sulla storia, sulla provenienza delle materie prime, sulle procedure e sulla tradizione. Per questo sono molto importanti i laboratori didattici e i percorsi esperienziali. Conoscere significa scegliere consapevolmente.
Sabrina Tomasi.