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Sardegna

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Vivere la campagna

Le lezioni antisballo dei baby prof

studenti

Monday, February 21, 2011 - L'UNIONE SARDA

ALLARME. Secondo uno studio di Provincia e Asl, 86 giovani su 100 bevono troppo
Ragazzi in cattedra contro il consumo di alcol e droga

Sono in tutto 70 alunni-professori, di età compresa fra i 14 ed i 18 anni. Arrivano dai 28 Comuni del Medio Campidano. Frequentano l'istituto tecnico Buonarroti e l'Ipsia di Guspini, il liceo Scientifico ed il Pedagogico di San Gavino, il classico di Villacidro. Hanno una missione da compiere: allontanare i compagni di classe dall'abitudine di bere alcolici e dall'usare sostanze stupefacenti. Come? Due volte la settima salgono sulla cattedra e spiegano i pericoli cui si va incontro ogni qualvolta al pane e nutella si preferisce un drink o uno spinello. E il successo è garantito.
«NIENTE FROTTOLE» A raccontarlo sono loro stessi. Baby prof, promossi a pieni voti dopo un corso di preparazione sui banchi del Serd di Guspini. Dicono: «Non dividiamo gli alunni in bravi e cattivi, come fanno i grandi. Parliamo a tutti con lo stesso linguaggio. Chi meglio di noi sa che ormai non è più importate uscire di casa per cercare lo sballo, ma che la piazza è quella virtuale, della propria stanza, con Facebook e le chat? A noi gli scolari non possono raccontare frottole».
I DATI Il progetto educativo, coordinato dal responsabile del Serd Monica Pinna, è figlio di un'indagine sui giovani del Medio Campidano portata avanti dalla Provincia in collaborazione con la Als di Sanluri. Uno studio che ha fotografato una realtà preoccupante: l'86 per cento della popolazione scolastica beve fino a sballarsi. In una serata un ragazzo può consumare in media 4 bicchieri di bevande alcoliche e una ragazza poco più di 3. Più allarmanti i dati sulla tossicodipendenza: sono 409 i giovani, dai 14 ai 25 anni, che si rivolgono al Serd. Di questi 338 fanno uso di eroina, gli altri di cocaina e di ecstasy.
IL PROGETTO «Da questi numeri - dice l'assessore alla pubblica Istruzione Gigi Piano - bisogna partire per animare spazi e modi in cui i giovani abbiano la possibilità di rivestire un ruolo attivo, creativo e con un rapporto di interazione e dialogo tra pari». Una necessità condivisa da Roberto Corona, operatore del Serd: «I giovani - spiega - arrivano da noi quando ormai sono vittime della droga. Quando il rimedio è la cura e non la prevenzione. Bisogna evitare che si cominci con lo spinello per merenda e un beverone a base di vodka al posto del latte prima di andare a letto. E i piccoli educatori si sono calati nei panni di chi sa far bene il suo lavoro». Iniziativa sposata a pieno da docenti e dirigenti: «I ragazzi - osserva il vicepreside del liceo Pedagogico, Salvatore Manno - si sentono protagonisti di un percorso di promozione del benessere».
SANTINA RAVÌ