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Sardegna

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Vivere la campagna

Senza esito le ricerche dello studente

Torre dei Corsari

Tuesday, August 31, 2010 - LA NUOVA SARDEGNA

William Pilloni era scomparso in mare domenica mattina

ARBUS. Il mare in burrasca se lo è preso e lo trattiene nel suo fondale di rocce, sabbia e correnti. Inutili le ricerche del corpo di William Harley Pilloni, lo studente di 17 anni di Sanluri inghiottito dalla furia delle onde la tarda mattinata di domenica mentre giocava con un amico sul bagnasciuga della spiaggia fra Torre dei Corsari e Pistis. Ieri mattina alle prime luci del giorno sono riprese le ricognizioni di mezzi aerei e nautici in un tratto di mare di almeno un chilometro davanti al punto in cui il ragazzo è stato risucchiato dai flutti, ma del corpo del poveretto nessun segnale. Le proibitive condizioni del mare ostacolano l’attività di ricerca, svolta dall’alto da elicotteri dei vigili del fuoco, della guardia costiera e della polizia di stato, mentre in acqua hanno incrociato fra i marosi una motovedetta della Capitaneria di porto di Oristano e un gommone dei sommozzatori dei carabinieri. Quest’ultimo ha avuto grossi problemi a uscire in mare, trovando l’unica soluzione nel porticciolo di Tunaria. Impossibile fare altrettanto per i mezzi di soccorso della Protezione civile provinciale e per le imbarcazioni di numerosi volontari pronti a collaborare nelle ricerche.
La sconfinata spiaggia di Torre dei Corsari aveva ieri un aspetto di desolante tristezza. Poche decine di bagnanti sparsi nei tre chilometri dell’arenile e tutti ben distanti dalla riva, gli stabilimenti deserti con gli ombrelloni e i lettini chiusi. Numerose invece le persone, fra parenti e conoscenti del ragazzo scomparso, che per ore e ore sono rimasti sul punto più idoneo d’avvistamento, il promontorio della torre saracena che domina dall’alto sia lo spiaggione che la scogliera sottostante. Tutti a scrutare il movimento di un mare blu scuro e, vicino alla riva, bianco per la schiuma, nella speranza di un segnale di pietà da parte del mare: la restituzione del corpo del povero William, rubato alla vita nel pieno della sua adolescenza.
Opinione comune da parte di chi conosce questo tratto di mare come le proprie tasche è che difficilmente le ricerche avranno esito positivo finchè il mare rimarrà in queste condizioni. Quando poi sarà finita la burrasca, come la casistica maturata con altre tragedie lascia presagire, libererà dal suo fondale il corpo e le correnti e il moto ondoso lo trasporteranno fino alla scogliera sotto e a sinistra della torre. Ed è proprio lì che già ieri si sono maggiormente concentrate le ricerche da terra, con squadre di volontari della Protezione civile provinciale che si sono spinte fin sulla punta del promontorio a picco sul mare.
A monte della nuova tragedia in mare c’è la conferma, purtroppo, che il fattore predominante è l’imprudenza da parte dei bagnanti, giovani o meno non fa differenza. Con un mare come quello di questi giorni occorre rinunciare al bagno e anche solo a sguazzare sul bagnasciuga, come accaduto a William Pilloni. Le bandierine rosse di pericolo, che regolarmente anche domenica erano in bella vista, devono essere rispettate. Perchè non sempre i bagnini, che rischiano la vita per miseri compensi, riescono a fare i miracoli.
LUCIANO ONNIS