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Monday, December 13, 2010 - L'UNIONE SARDA

Presentato il primo Rapporto sulla condizione giovanile del Medio Campidano. Tocco: verifica preziosa
A Segariu il maggior numero di disoccupati

Il risultato del lavoro, condotto dall'Osservatorio per le Politiche giovanili del Medio Campidano, è stato presentato dopo 3 anni di raccolta dati. La popolazione giovanile sta diminuendo in tutti i 28 Comuni. Drammatico il caso dei piccoli centri della Marmilla.
Giovani sempre più allo sbando nella provincia del Medio Campidano. Sempre meno, sempre più disoccupati e relegati ai margini della società nonostante gli sforzi per conseguire livelli di scolarizzazione più alti. Questo è il quadro che emerge dal Primo Rapporto sulla Condizione Giovanile del Medio Campidano. Il risultato del lavoro, condotto dall'Osservatorio per le Politiche Giovanili del Medio Campidano, è stato presentato dopo 3 anni di raccolta dati. Un lavoro enorme, voluto dall'ex assessore alle politiche giovanili Rossella Pinna, che consegna a tutto il territorio un quadro clinico allarmante, ma che non si discosta molto dai dati relativi alle altre regioni.
LO STUDIO «Questo studio», ha dichiarato il presidente della Provincia Fulvio Tocco, «rappresenta uno screening sulla condizione dei nostri giovani, sui quali la nostra politica vuole focalizzare la propria attenzione e i propri interventi per permettere ad ogni giovane di sentirsi parte attiva e di contribuire al miglioramento della nostra comunità». Le politiche giovanili hanno bisogno di un continuo supporto da parte delle istituzioni territoriali. «Solamente incardinando le politiche giovanili nel più ampio contesto delle politiche sociali dell'istruzione, del lavoro e della formazione», ha detto Michele Cuccui, assessore provinciale alle Politiche giovanili, «sarà possibile sviluppare un programma concreto che sia di supporto ai nostri giovani».
I DATI La popolazione giovanile sta diminuendo progressivamente in tutti i 28 Comuni della provincia. Drammatico è il caso dei piccoli centri della Marmilla, dove le scarse opportunità lavorative e una rete di comunicazione inefficiente spinge alla fuga i giovani verso i paesi più grandi. Emblematico è il caso di Setzu, il più piccolo tra i Comuni mediocampidanesi. «Nel nostro paese», ha sottolineato Annarita Cotza, sindaco di Setzu, «sono carenti i servizi sia per i giovani che per le famiglie, così come mancano le opportunità di socializzazione e le offerte formative».
L'ISTRUZIONE Non proprio incoraggianti i dati generali sul sistema scolastico provinciale. Secondo lo studio, il livello di dispersione scolastica nella Provincia si assesta al 10 per cento contro il 2,5 della media nazionale. Il dato risulta preoccupante riferito agli iscritti negli istituti superiori provinciali, dove un terzo dei ragazzi non porta a compimento gli studi in tempi regolari. Aumenta il numero dei laureati, soprattutto dal 2004, con introduzione dei diplomi di laurea, ma ciò non aiuta i nostri giovani a trovare lavoro. I livelli di disoccupazione giovanile sono infatti ai massimi storici, ma anche chi trova lavoro molto spesso non risulta assicurato o entra a far parte della schiera dei precari. Sembrano più svantaggiate le ragazze che, però, recuperano assicurandosi quasi il monopolio dei posti di lavoro nel settore dell'istruzione e dei servizi. Risulta Segariu il paese con il più alto numero di giovani disoccupati con il 68 per cento della percentuale di giovani in età lavorativa. Disoccupazione e disagio sociale spesso appaiono correlati. Aumentano i comportamenti a rischio come l'abuso di alcool e droghe e le denunce a carico dei giovani soprattutto per danni al patrimonio.
IVAN FONNESU