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Sardegna

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Vivere la campagna

Medio Campidano, crisi del suino di razza sarda

Suino di razza sarda

Thursday, April 18, 2013 - COMUNICATO STAMPA

Sanluri. Gli allevatori del suino di razza sarda della provincia del Medio Campidano  si son riuniti, questo pomeriggio, nella sala riunioni della presidenza di via Carlo Felice, per fare il punto sulla grave crisi del comparto suinicolo e sul caro granaglie del periodo inverno/primavera.  “Le aziende che hanno investito sul suino di razza sarda, e che necessitano di acquistare le granaglie del mercato invernale destinate all’alimentazione, non riescono a sostenere più i costi gestione”, ha commentato Il presidente della provincia Fulvio Tocco. Per conservare la razza sarda, considerando il moderato indice di accrescimento e la limitata prolificità, non basta il sostegno economico previsto dal PSR. “Quelle cifre vanno raddoppiate - ha sostenuto Giacomo Vacca, un giovane che ha dedicato la sua vita professionale all’allevamento del maiale sardo - se vogliamo che questo prezioso e rustico animale possa essere ancora allevato”. “La crisi del comparto suinicolo sta costringendo gli allevatori a ridurre le produzioni e, per chi deve ricorrere all’acquisto dei legumi e dei cereali mese per mese, la situazione è ancora di più disastrosa”, ha commentato preoccupato Giuseppe Piras Di Villacidro.  “Quando una scrofetta di primo parto porta allo svezzamento solo 4 o 5 suinetti non ripaga neanche il cibo che ha consumato”, ha sostenuto, con dati alla mano, Luigi Ibba di Sardara.  “Per rendere produttivo il territorio occorre una svolta culturale - ha aggiunto Fulvio Tocco. Le attività agricole meritano un’attenzione primaria, se si vuole spianare la strada alla ripresa dell’economia locale. Favorire la produzione della frazione proteica con progetti speciali di immediato beneficio per gli allevatori diventa un dovere per chi, come noi, è impegnato nella Pubblica Amministrazione. Questo passaggio è quasi imposto dalle attuali condizioni di mercato della carne suina che, senza comprenderne a fondo il motivo, non consentono l’esportazione dei salumi prodotti da maiali sardi. Spetta a chi ha la competenza della politica agricola regionale approfondire l’argomento e verificare se l’attuale regolamentazione comunitaria consente almeno l’esportazione dei salumi del suino rustico sardo allevato all’aperto. “Il prezzo conferito agli allevatori per ogni chilo di carne prodotta continua a diminuire ma le spese per allevare un suino da macello stanno diventando insostenibili”, ha spiegato la giovane allevatrice di Gesturi Annarita Zedda. “Ecco perché gli allevatori protestano - hanno precisato Stefano Montis Di Turri e Annalisa Lecca di Guspini - e chiedono all’ente più vicino a loro di occuparsi della drammatica crisi e della normativa comunitaria che sta svigorendo il mercato sardo”. Gli allevatori del Medio Campidano hanno sollecitato un’assemblea regionale di comparto per ridisegnare le politiche di sostegno all’allevamento, al fine di consentire la possibilità di fare impresa partendo dalle biodiversità animali, che per troppo tempo sono state  trascurate.