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Sardegna

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Vivere la campagna

Quel lungo silenzio che preoccupa i lavoratori Keller

treno

Tuesday, January 17, 2012 - LA NUOVA SARDEGNA

Le mosse della Skoda restano riservate «Ma non c’è alternativa»

VILLACIDRO. Tutto tace sul fronte Keller. L’assemblea dei lavoratori convocata ieri mattina in fabbrica dai sindacati confederali e di categoria, con la presenza dei politici e degli amministratori del territorio, non ha sortito novità. Grande assente la Regione, dai cui ci si aspettava qualche notizia su quanto avviene dietro le quinte: riserbo totale attorno all’operazione Skoda di acquisizione della fabbrica. Ma il liquidatore di Keller avverte: «Non ci sono alternative ai Ceki».
«Peccato - è stato detto con malcelata delusione in tutti gli interventi -, sarebbe stata l’occasione per essere vicino ai 320 lavoratori e per confermare l’eistenza di un fronte comune. Invece siamo più che mai soli».
Dalla Regione è arrivata solo, in tarda mattinata, una nota del capo di gabinetto del presidente Cappellacci con cui il governatore si dice vicino alle maestranze. Sostegno incondizionato invece, in una battaglia che si sta svolgendo al buio, è stato portato dai politici del territorio (il deputato Siro Marrocu, i consiglieri regionali Giuseppe Cuccu e Tarcisio Agus), dalla Provincia con l’assessore Simona Lobina, dai sindaci della zona. C’era anche la Confindustria con il delegato per il Medio Campidano Marco Santoru, a testimonianza che l’associazione dell’industriali sostiene la vertenza Keller.
Il punto della situazione (ovvero del silenzio che avvolge la Keller) è stato fatto dal segretario provinciale della Cgil, Efisio Lasio, a cui ha fatto ecco quello regionale della Cisl Giovanni Matta. Nella sala gremita hanno preso posto nelle retrovie anche i vertici dirigenziali della fabbrica, con in testa l’ex direttore generale e adesso liquidatore Marco Serpi. Da lui la conferma che le casse societarie sono prosciugate, che non ci sono soldi neppure per pagare gli ultimi dipendenti rimasti per svolgere l’ordinarietà aziendale, che questi fondi sono stati chiesti ai tre soci della proprietà, che la liquidazione va avanti senza che ci siano alternative alal Skoda.
«Chi pagherà questi lavoratori se non la vecchia proprietà?», ha chiesto Andrea Farris della Uilm, mentre Gigi Marchionni della Fiom ha lamentato vibratamente l’assenza dell’interlocutore principe del momento, ovvero la Regione, e che «ci sarà un breve tempo d’attesa, poi riprenderà una forte mobilitazione generale nel territorio». Così anche Edoardo Bizzarro, della Cisl: «Siamo sempre stati molto cauti anche quando qualcuno annunciava trionfalmente la riapertura della fabbrica, prima a dicembre, poi a gennaio. Oggi lo siamo ancora di più».
LUCIANO ONNIS