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Sardegna

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Vivere la campagna

Ha cento anni il rito dell'offerta del pane

Pai arrubiu pronto per la cottura

Monday, April 7, 2008 - L'UNIONE SARDA

Tuili. Iniziò una massaia nei primi anni del '900 per una grazia ricevuta da Sant'Antioco

Fette di pane con l'uvetta per non dimenticare il passato e le tradizioni di Tuili. Un pane rosso diventato da tre anni simbolo della promozione turistica del paese della Giara. Ieri pomeriggio si è conclusa la terza sagra de su pani arrubiu, organizzata dall'amministrazione comunale e dalla Pro Loco con il sostegno della Provincia. «Ogni territorio ha la sue specificità agroalimentari e le risorse diventano tali quando le popolazioni del luogo le rendono tali», ha detto Benedetto Meloni, docente di sociologia dell'ambiente e del territorio nel convegno che sabato pomeriggio ha aperto la manifestazione. Il Comune e la Pro Loco di Tuili con la partecipazione delle donne del paese sono riusciti a far diventare risorsa un pane con l'uvetta, che racconta una storia secolare di fede e devozione popolare per Sant'Antioco. Non solo. Anche una vetrina per far conoscere le bellezze del paese di 1100 abitanti ai piedi dell'altopiano dei cavallini.
In tutta la Sardegna solo Tuili conserva il rito de su pai cun pabassa, offerto dalle massaie del paese per una grazia ricevuta il terzo lunedì dopo Pasqua a tutta la popolazione durante la messa in onore di Sant'Antioco. Nell'omonimo centro sulcitano si porta in processione pani azzimo e pani pintau. A Tuili si offre il pane con l'uvetta. Succederà ancora questo pomeriggio nella chiesa di Sant'Antonio. Ieri invece is coccois di pani arrubiu facevano bella mostra negli stand della sagra. La tradizione risale ai primi del 1900. Vitalia Sanna iniziò ad offrire il pane con lo zafferano per avere ottenuto dal martire la guarigione di suo marito colpito da una grave emorragia. «Negli anni '30 mia madre Natalina mise l'uvetta nel pane dopochè mio padre guarì da una grave malattia», ha ricordato Efisia Vinci. Ieri negli stands c'era sua figlia Consolata Cera a promuovere is coccois. Aggiunge Maria Lugas: «Trent'anni fa mio marito si è ammalato di febbre maltese, io mi sono invocata a Sant'Antioco e mi ha ascoltata».
Ieri pomeriggio le donne tuilesi hanno preparato il pane con l'uvetta davanti agli occhi incuriositi dei turisti, poi cotto in un forno a legna. Per due giorni un paese in mostra. L'esposizione dei Granatieri di Sardegna a Villa Pitzalis, dolci e prodotti locali. Per finire i balli del gruppo folk Sa Jara. Un paese in vetrina grazie al suo pane tradizionale.
ANTONIO PINTORI

 

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