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Sardegna

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Vivere la campagna

La Provincia del Medio Campidano a supporto del sistema regionale per l'accoglienza dei rifiugiati libici

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Thursday, May 12, 2011 - COMUNICATO STAMPA

Il primo gruppo di profughi provenienti dal Nord Africa e destinati ad essere accolti sul territorio del Medio Campidano, è sbarcato al Porto Canale a Cagliari a bordo della motonave Flaminia proveniente da Lampedusa nel primo pomeriggio di lunedì 9 maggio. Dopo le formalità di rito espletate ad opera delle forze di polizia e dei rappresentanti della Direzione Generale della Protezione Civile Regionale, i 30 profughi (15 coppie) assegnati alla Provincia del Medio Campidano sono stati presi in carico dal Coordinatore della Protezione Civile Damiano Serpi il quale, coadiuvato dai volontari delle associazioni e dai Mediatori Culturali della Provincia, ha provveduto al trasferimento degli ospiti presso un Hotel di Villacidro.
Dai primi accertamenti eseguiti dai mediatori culturali, I paesi di provenienza dei giovani africani temporaneamente alloggiati presso l’Hotel Hester sono: Nigeria, Costa d’Avorio, Liberia e Ghana. La gran parte dei profughi si trovava in Libia per motivi lavorativi ed è stata costretta alla fuga in seguito allo scoppio dei disordini che da qualche mese devastano quel territorio. Si ritiene che dovrebbero quindi beneficiare dello status di rifugiati.
Un aspetto che ha reso ancora più drammatico l’ultimo periodo trascorso in Libia, la traversata in mare ed il successivo trasferimento da Lampedusa a Cagliari è rappresentato dal fatto che numerose ragazze si trovano in stato interessante, aspetto che rende ancora più impellente individuare una dignitosa sistemazione e provvedere al soddisfacimento dei bisogni e delle necessità correlate alla situazione.
Tutti gli ospiti sono stati sottoposti ad accertamento sanitario presso l’Ospedale N.S. Bonaria di S.Gavino Monreale, il cui personale si è prodigato per fornire la massima assistenza possibile: alcune delle ragazze sono state precauzionalmente ricoverate presso la stessa struttura.
Al momento tutti i profughi si dichiarano enormemente colpiti dalla stupenda accoglienza ricevuta sul territorio del Medio Campidano da parte degli operatori preposti, dalla cortesia e dal calore umano ricevuto.
Per loro stessa ammissione, “in certi momenti della vita una stretta di mano sincera, un abbraccio ed un sorriso possono ristorare un corpo ed uno spirito martoriati ancor più di una casa, di un piatto caldo e di vestiti puliti”.
Il colore della pelle, la lingua ed il credo religioso possono essere diversi ma gli occhi di una persona impaurita, in fuga dalla guerra ed in cerca di una nuova speranza di vita per se e per i propri figli sono uguali ad ogni latitudine, e non ci si può voltare dall’altra parte negando il proprio aiuto.