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Sardegna

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Vivere la campagna

Vertenza Medio Campidano: prosegue l'attività del coordinamento territoriale.

Campo coltivato

Tuesday, November 20, 2012 - COMUNICATO STAMPA

Cgil, Cisl e Uil: per far ripartire l’economia del distretto Medio Campidano servono risorse concrete per l’agricoltura.

I rappresentanti dei sindacati e delle istituzioni presenti alla riunione tenutasi nella mattina del 19 novembre, nella sede della provincia del Medio Campidano, a Sanluri, hanno affermato all’unanimità che serve più attenzione per lo sviluppo territoriale. Nell’insieme le aree della Marmila, del Linas e del Campidano di mezzo, anche in un quadro istituzionale rinnovato, non devono ritornare al passato, bensì devono essere considerate come un unico distretto caratterizzato da una forza paesaggistica indissolubile. Queste aree possono diventare il volano dello sviluppo rurale garantendo le derrate per l’agroalimentare e per il mercato zootecnico isolano. Per questa ragione saranno, inoltre, contrastate le politiche che tendono allo smantellamento dei servizi territoriali dello Stato, come quelli erogati dalla sede distaccata del tribunale, dal giudice di pace, dall’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, perché lo sviluppo locale non può prescindere dalla presenza dei servizi essenziali nel territorio. I rappresentanti della Cgil, Cisl e Uil, Efisio Lasio, Edoardo Bizzarro e Mario Sollai, che hanno introdotto la riunione del Coordinamento, hanno proposto un progetto straordinario che rimetta al primo posto le attività agricole e la chiusura delle filiere nel territorio, producendo in tempi brevi ricadute concrete sull’economia locale e sull’occupazione. Il Deputato Siro Marrocu ha sottolineato l’utilità dell’incontro, proponendo l’idea di un “Patto verde” per la provincia verde. “L’obbiettivo è giusto - ha spiegato Piersandro Scano, Sindaco di Villamar - L’elemento terra costituisce la vocazione del nostro territorio e, considerando che la ripresa economica è assai lontana, noi abbiamo il dovere di proporre una nostra via condivisa per lo sviluppo locale”. Secondo il Consigliere regionale Giuseppe Cuccu, la questione dello sviluppo territoriale non può prescindere da quella del riordino istituzionale, e viceversa: “Con la soppressione della provincia viene meno anche la possibilità di riunire il tavolo su un progetto comune per cui è necessario sostenere le attività produttive per fare in modo che anche i servizi essenziali abbiano un senso e non siano rimossi dal territorio”. L’assessore provinciale dell’agricoltura Nando Cuccu ha sostenuto che bisogna ragionare sul corpo della vertenza e per questo è auspicabile un patto tra le istituzioni per l’elaborazione di un progetto straordinario finalizzato al recupero dei seminativi e al rilancio delle attività produttive. Cogliendo alcune considerazioni del Deputato Siro Marrocu, del Consigliere regionale Giuseppe Cuccu e del Sindaco Piersandro Scano, il Presidente della Provincia Fulvio Tocco ha dichiarato: “Ho apprezzato l’idea di tutti gli intervenuti. Concordo anche io sulla proposta di sostenere la valorizzazione dell’agricoltura e dei beni culturali. Quando la Sardegna sarà ridisegnata istituzionalmente, non si dovrà disperdere la capacità produttiva della terra dei 28 comuni del Medio Campidano, perché il settore primario, a sua volta, è matrice di una miriade di attività strumentali alla salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio, dell’industria, dei beni culturali e del turismo”. Qual è la strada da percorrere? Tocco ha commentato: “Il documento che scaturirà dalla consultazione finale del tavolo del Coordinamento dovrà portare alla definizione di una piattaforma dai contenuti condivisi. La nostra proposta ruoterà intorno a tre ingredienti basilari e imprescindibili: prima di tutto un intervento straordinario per incrementare gli investimenti pubblici e privati, in modo da migliorare nell’immediato la produzione dell’agricoltura e dei suoi derivati. In secondo luogo, stimolare il mercato interno affinché si usi la materia prima locale per la trasformazione industriale ed artigianale. Infine, incentivare i consumi dei prodotti dell’industria agroalimentare e della mangimistica sarda”