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Sardegna

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Vivere la campagna

Tagliate le risorse: sulla costa di Arbus estate meno sicura

bagnini

Sunday, July 8, 2012 - LA NUOVA SARDEGNA

La Provincia non è più in grado di garantire il servizio di salvamento a mare finora assicurato dalla ProCiv

di Luciano Onnis ARBUS Si salvi chi può: sulla costa arburese la sicurezza in mare è e sarà quest’estate un optional ben lontano dagli standard necessari a garantire vacanze sicure alle decine di migliaia di bagnanti che anche quest’anno affolleranno le spiagge del litorale. Non sarà più come in passato quando, grazie a all’organizzazione esemplare messa in atto da Provincia, Protezione civile provinciale, Comune, Asl 6 e Capitaneria di porto di Oristano, che aveva consentito ampi margini di sicurezza e il salvamento di una decina di vite umane, tante erano state quelle di bagnanti soccorsi in mare e salvati, spesso anche con l’aiuto dei bagnini dei lidi privati. I tagli alla spesa pubblica calati dall’alto (Stato e conseguentemente Regione), hanno ridotto della metà il budget per la sicurezza, passato da circa 146 mila euro del 2011 (peraltro già ridotto rispetto agli anni precedenti), a neppure 80mila euro per il 2012. Un esempio per tutti: i bagnini dislocati lungo le otto spiagge più frequentate passano da 14 a 9. Ma non solo: gli orari di servizio saranno ridotti e garantiranno una presenza inferiore nelle postazioni di salvamento. Il servizio, sempre in conseguenza della revisione della spesa pubblica (la famigerata spending review), non sarà più gestito direttamente dalla Protezione civile provinciale (che schierava tra l’altro il suo esercito delle associazioni di volontariato nel pattugliamento a terra) , ma affidato in appalto dalla Provincia a una società di Arbus che si occupa di attività nautiche (la Viving Center Costa Verde) per una cifra di 50 mila euro. Da questo importo lordo saranno pagate Iva (20 per cento) e altre spese vive e di ammini- strazione , per cui rimarranno da utilizzare per il reale servizio di salvamento a mare appena 30 mila euro, con i quali dovranno essere pagati gli stipendi dei nove bagnini, che cominceranno ad operare solo da domani e fino al 30 agosto. Il Comune ha fatto anche quest’anno salti mortali per reperire dal proprio misero bilancio 11 mila euro, mentre la Regione ha tagliato il 50% del contributo, portandolo a poco più di 20mila euro, senza considerare minimamente che il litorale di Arbus è di ben 47 chilometri, di cui fruibili una quarantina. Rimarrà un ricordo anche il servizio di soccorso attraverso il sistema “Sisb” a radio frequenza (istituito dalla Provincia), con colonnine di chiamata dislocate lungo le spiagge e collegate alle torrette dei bagnini. In arenili chilometrici come Pistis, Torre dei Corsari, Piscinas e Scivu sono risultate più volte determinanti per la celerità dei soccorsi. Anche la Asl 6 ha battuto in ritirata: due guardie mediche (Torre dei Corsari e Gutturu de Flumini), ma nessuna ambulanza medicalizzata lungo la costa. Preoccupato il coordinatore della Protezione civile provinciale, Damiano Serpi: «Sarà un’estate ad altissimo rischio, facciamo tutti gli scongiuri possibili. È giusto che si taglino gli sprechi, ma non i servizi. Soprattutto quando ci sono di mezzo vite umane».