Logo of the Province of Middle Campidano

Sardegna

Skip navigation bar and go to contents

Vivere la campagna

Guerra santa alle cornacchie

cornacchia

Friday, January 11, 2013 - L'UNIONE SARDA

SARDARA. Mille volontari tra cacciatori, barracelli , agricoltori e allevatori in azione in campagna

Trecento uccise, altrettante catturate: salvo il futuro raccolto di angurie

Sarà una buona annata quella del 2013 per la frutta e gli ortaggi del Medio Campidano, in particolare per i meloni e le angurie. Dai campi della Provincia sono scomparsi le nemiche cornacchie: 300 sono state ammazzate ed altrettante saranno catturate fra qualche mese. Un'operazione condotta da mille volontari, fra contadini, agricoltori, pastori, cacciatori e barracelli. Tutti promossi a Sardara, col diploma di acchiappa-cornacchie, dopo aver frequentato un corso per “l'abilitazione al controllo e alla cattura della nutria e della cornacchia grigia”.
Animali killer dei prodotti della terra che nel Campidano, in questo decennio, si sono moltiplicati a ritmo esponenziale. In particolare i volatili. Stormi di uccelli neri svolazzano sui campi, si posano sui fili della corrente elettrica e quando si sentono al sicuro, all'improvviso, scendono in picchiata e con il becco bucano i succosi frutti estivi. Decine di migliaia di euro di prodotto perso, soprattutto tra Sardara e Pabillonis. Non è un caso se nello scorso mese di agosto una cornacchia contagiata dalla febbre del Nilo sia stata catturata proprio nel paese delle terme.
Ora un sospiro di sollievo: basta una passeggiata all'aria aperta per rendersi conto che l'animale è ridotto a pochi esemplari. «I benefici dell'iniziativa», spiega l'assessore provinciale all'Ambiente, Giuseppe de Fanti, «sono evidenti: agricoltura e biodiversità salvate. E poi da non trascurare il risparmio dei fondi necessari a risarcire i contadini dai danni subiti: quasi 40 mila euro l'anno solo per i meloni e le angurie divorate o comunque rovinate». Soddisfatti i cacciatori che potranno contare sulla salvezza dei nidi della selvaggina, di cui le cornacchie sono molto ghiotte. Proprio loro che si sono offerti a dare una mano, in parte ammazzandole col fucile, in parte catturandole con apposite gabbie e consegnandole alla Asl di Sanluri per sottoporle a studi specifici.
Santina Ravì