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Sardegna

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Vivere la campagna

La tradizione poetica della Provincia del Medio Campidano

copertina

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“In che lingua parla? Spero che lo lascerete parlare in sardo…….ti raccomando…..di lasciare che i tuoi bambini succhino tutto il sardismo che vogliono” *

Non è pensabile amministrare il proprio territorio, senza apprezzarne e conoscerne la cultura e la lingua, senza cercare di capire il significato del nostro presente nel significato più propriamente di  identità culturale e linguistica.
L’assessorato alla Cultura ha iniziato questo percorso sullo studio della poesia estemporanea  nel Medio Campidano, grazie al finanziamento che per l’anno 2005 e per l’anno 2006 ha ottenuto dalla Ras con il progetto “Studio della poesia estemporanea nella Provincia del Medio Campidano”  ai sensi dell’articolo 13 della legge regionale 15 ottobre 1997, n. 26 “ promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna” .

È stato un lavoro intenso, affrontato con lo spirito di chi, da pioniere, si avventurava in un territorio vergine e misconosciuto. È stato un percorso ricco di sorprese, alla fine del quale ci siamo trovati di fronte ad un tesoro inestimabile che in questi tre anni, di lavoro e di amministrazione della neonata provincia, dà valore all’Istituzione e al territorio che si connota come comunità orgogliosamente definita culturalmente, linguisticamente e tradizionalmente.

Abbiamo scoperto il mito che è la storia sacra di un popolo e ci siamo scoperti popolo.
Nella lettura di questo percorso, con i suoi documenti, le sue testimonianze, i suoi personaggi, abbiamo scoperto che siamo figli di una tradizione centenaria, antichissima e, nello stesso tempo, vitalissima.
È stato molto interessante, andando oltre le fasi tecniche di ricerca e studio scientifici, che vanno dalla  traduzione al  trattamento del testo, sino alla  rielaborazione dello stesso, entrare nel cuore della questione tramite la conoscenza diretta dei is cantadores, dei poeti improvvisatori che ci hanno allietato con la loro arte e con la loro maestria.
Essi da una parte ci hanno proiettato in una dimensione antica e quasi sacrale, dall’altra ci hanno sorpreso per la loro modernità e attualità: in occasione della fase di diffusione e promozione della cultura tradizionale, infatti si sono svolti gli incontri con i circa 1200 bambini della provincia,che frequentano le scuole primarie e secondarie del territorio e che hanno tratto insegnamento importante da questa esperienza, sicuramente nuova e  interessante.
 
Quest’opera che accoglie i risultati della ricerca e dello studio ha un grande valore rispetto al territorio provinciale perché rappresenta il punto di arrivo di un viaggio che è stato fatto insieme a tutti i ventotto comuni che costituiscono la Provincia e insieme ai nostri concittadini, che si sono messi a disposizione per lo sviluppo della ricerca, per le interviste, per il recupero del materiale documentario e per la le testimonianze dirette, che rappresentano la parte più importante di questo lavoro. 
 

* Tratto da lettera a Teresina, da Lettere dal Carcere di Antonio Gramsci