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Sardegna

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Vivere la campagna

DOVE Sardegna vergine - Medio Campidano

copertina DOVE
Anno 2010 -

 

Sardegna sconosciuta: archeoesplorazioni – Una miniera di storia

Finestre gotiche, trenini polverosi, e dimore padronali ancora fastose. È l’archeologia industriale dei giacimenti metalliferi. Da visitare come history park, proprio alle spalle di Piscinas e delle spiagge più belle. In programma musica e spettacoli, dal circo alle Baccanti.

Il treno di Piccalinna sembra una macchina del tempo. I vagoncini che nell’Ottocento sferragliavano lungo i binari, carichi di piombo e zinco, sono rimasti lì con la loro ruggine a testimoniare il passato. Se per anni, in tutta Europa, si faceva a gara nel recuperare i monumenti dell’archeologia industriale come alberghi e locali di chic-design, oggi il trend è riviverli come erano. Luoghi della storia. E del lavoro. Come il villaggio di Piccalinna, dove si scavava già ai tempi dei Romani (I-III secolo d.C.), oggi considerato un vero e proprio museo di archeologia industriale mineraria (visite su prenotazione: Comune di Guspini, tel. 070.97.60.233, cell. 389.16.43.692), sia per gli straordinari edifici in Liberty francese, sia per l’ottimo stato di conservazione dei macchinari. Tanto che la miniera è diventata set del film Il figlio di Bakunín
di Gianfranco Cabiddu (1997), dedicato alla figura dell’anarchico sardo Tullio Saba e tratto dall’omonimo libro di Sergio Atzeni (1952-95). Ecco il motore a vapore e la dinamo per alimentare il gigantesco argano che faceva salire e scendere la gabbia con i minatori fino a 300 metri sottoterra, ecco gli accumulatori ad aria compressa, il compressore per il martello pneumatico del 1903 che in Inghilterra si usava già a metà Ottocento. Proprio a quell’epoca – al 1876 – risale la nascita di Piccalinna, rimasta in funzione fino a 28 anni fa senza cambiamenti.
Intorno, una vallata incantevole, sotto un cielo blu cobalto, e la macchia mediterranea a perdita d’occhio, dove non è raro avvistare i cervi liberi di una delle più grandi colonie europee (1500 tra qui e la zona di Ingurtosu).
Chi vuole toccare con mano la ricchezza prodotta dalle miniere del Medio Campidano deve spostarsi 4 chilometri più su, a Montevecchio. Solo in apparenza un villaggio fantasma. Basta entrare nel palazzo della direzione per stupirsi sempre più al varcare la soglia delle 22 stanze, ricostruite cinque anni fa grazie a un restauro del ministero per i Beni e le Attività Culturali con la consulenza del Fai. La sala blu, il salone di rappresentanza, è tutta affrescata con trompe-l’oeil carichi di simboli, e al centro del soffitto, anch’esso dipinto, brilla un lampadario di Murano profilato in oro zecchino. Grandi specchi dalle cornici dorate alle pareti, un pianoforte a coda, divani in velluto rosso e persino le porte – capolavori di decorazioni a pittura – sono state ricostruite. La sala da pranzo ha bicchieri, posate e vasellame da far invidia a qualsiasi lista nozze. In cucina, decine di pentole in rame e un portavivande per far scendere i piatti in fine ceramica al piano inferiore.
Questa era la dimora principesca di Giovanni Antonio Sanna, avvocato squattrinato, poi uomo di mondo e imprenditore, che nel 1848 si fece firmare dal re Carlo Alberto la concessione esclusiva per lo sfruttamento delle viscere di Montevecchio e dintorni (per saperne di più si può leggere la guida Miniere al sole, ed. AM&D di Cagliari). La ricchezza di cui godeva il direttore delle miniere si intuisce già dal cortile, che richiama certi edifici della Ville Lumière, dove veglia il mascherone in marmo di Serapide, divinità del sottosuolo. La collina di Montevecchio, infatti, si chiamava anche Genna Serapis: la porta di Serapide. Già nel 1865 era la più grande miniera d’Italia e a fine secolo dava lavoro a 2000 persone provenienti da tutta la Sardegna e dal continente. Un secolo di prosperità. Poi il lento degrado fino al 1991, quando furono licenziati gli ultimi minatori.
Un’epopea che si può rivivere in parte con la visita alla Galleria Anglosarda (su prenotazione: Igea tel. 0781.49.13.00, cell. 348.15.49.556, www.igeaspa.it). Per conoscere le diverse tecniche di estrazione si può visitare la foresteria di Montevecchio con il Museo dei Diorami sulla storia delle miniere, mentre lì accanto il Museo Mineralogico espone 1000 esemplari di gioielli del sottosuolo (info:associazione Zampa Verde cell. 339.69.39.435, 328.14.10.281, www.asszampaverde.com). Per pranzo si può arrivare, anche a piedi con una passeggiata di 3 chilometri, all’agriturismo Sa
Tanca: quasi tutto è di produzione propria, dai ravioli di ricotta ai formaggi, dallo yogurt ai maialetti. Ha anche cinque stanze spartane ma ampie e pulitissime. Chi però cerca il top
dell’hôtellerie deve raggiungere Guspini, dove si trova uno degli alberghi più affascinanti dell’isola, il dream hotel Tarthesh. In alternativa, nel centro di Guspini dietro il Municipio, ci si può fermare per pranzo o cena al ristorante dell’Hotel Santa Maria, piccolissimo ma con prodotti freschi.
In uno stazzo ottocentesco, Su Medau è un agriturismo doc gestito da un veterinario – allevatore che offre carne di qualità cotta nel forno a legna, formaggi e vino di produzione propria.
Si può anche dormire in questo luogo isolato in campagna ma autentico (il nome significa ovile), con antichi soffitti dalle travi a vista e due camere nell’assoluto silenzio. Oppure si sale nella vicina Arbus, dove per mangiare c’è l’imbarazzo della scelta e per dormire sono una garanzia l’agriturismo Sa Perda Marcada, a 7 chilometri dalle dune di Piscinas, e i b&b Il Quinto Moro e Le Quattro Stagioni, in paese. Nel comune di Arbus si estende l’altro grande polo minerario di interesse turistico del Medio Campidano: i resti di Pozzo Amsicora e Pozzo Gal (erano gli accessi alle gallerie), il vicino Museo Multimediale allestito dagli artisti Studio Azzurro (info: www.miniereingurtosu.it) . Curva contro curva attraverso le colline si passa sotto il palazzo della direzione di Ingurtosu fatto costruire nel 1870 dall’ingegner Bomemann come il suo castello in Sassonia, rivestito in granito e con finestre color malva. Grazie al Parco Geominerario, qui si dovrebbe creare una sede di rappresentanza della Regione
Sardegna (www.parcogeominerario.
eu). Infine, dopo aver costeggiato lo
scheletro della laveria Brassey, si arriva al
mare.
Inviata da Dove, Susanna Lavazza

Questa miniera è un teatro

Arte, musica e danza nelle miniere di Guspini grazie a un progetto coraggioso e ormai riconosciuto a livello nazionale che si chiama Festival Cantiere Montevecchio. Due mesi di laboratori teatrali e poi di spettacoli nelle location dell’archeologia industriale e negli anfiteatri naturali di macchia mediterranea, sotto le stelle. Emozioni forti e artisti del calibro di Ascanio Celestini e Vinicio Capossela presente negli ultimi anni. Questa estate dal 14 agosto, per la XV edizione del festival diretto da Franco Marzocchi e realizzato da Carpe Diem, è prevista una versione multietnica delle Baccanti di Euripide in musica alle Officine di Levante. Seguirà il progetto Tramudas, uno spettacolo di circo transumante mediterraneo. Alla Cernita di Sant’Antonio, invece, si ripropone Il signor di Pourceaugnac di Molière, con la regia di Marco Cavicchiolo. Grazie al nuovo spazio permanente del Cantiere, le Officine Ferroviarie di Sciria (500 mq), Progetti Carpe Diem sta definendo un rapporto di collaborazione con la Cineteca di Bologna per portare a Montevecchio (stage e proiezioni) alcuni grandi maestri del cinema internazionale e personalità come Ken Loach e i fratelli Dardenne (info: cell. 347.82.51.926).

INDIRIZZI

DOVE DORMIRE
Agriturismo Sa Perda Marcada
In un’oasi di 62 ettari: cavalli e animali d’allevamento, 20 posti letto, ristorante fatto a pinnetta.
Indirizzo: loc. Sa Perda Marcada, Arbus, tel. 070.97.58.714,
www.saperdamarcada.it.
Prezzi: doppia b&b da 70 €. C/credito: no.
B&b Il Quinto Moro
Villa con 3 camere, colazioni con marmellate fatte in casa e saletta tv-Internet sul soppalco.
Indirizzo: vico I Costituzione 4, tel. 070.97.59.943, cell. 349.51.37.117,
www.ilquintomoro.it.
Prezzi: doppia da 60 €. C/credito: no.
B&b Le Quattro Stagioni
Accogliente, con 3 camerette bijoux e accesso a Internet.
Indirizzo: via Vaquer 20, Arbus, cell. 347.11.84.742,
www.le4stagioni.com.
Prezzi: doppia b&b da 50 €. C/credito: no.
Hotel Resort Sa Rocca
Quattro stelle con impianti sportivi.
Indirizzo: loc. San Giorgio Guspini, tel. 070.97.61.51,
www.sarocca.it.
Prezzi: doppia b&b da 120 €. C/credito: tutte.
Antica Casa Sanna
Piccolo hotel di charme in un bell’edificio dell’800 ristrutturato.
Indirizzo: via Mazzini 30/32, Guspini, tel. 070.85.60.582,
www.hotelanticacasasanna.it.
Prezzi: doppia b&b da 70 €. C/credito: tutte.
Hotel Meridiana
Moderno, 26 camere spaziose.
Indirizzo: via Repubblica 172,
Arbus, tel. 070.97.58.283, www.
hotelarbus.it. Prezzi: doppia b&b da 65 €. C/credito: tutte.

DOVE MANGIARE
Agriturismo Sa Tanca
Cucina del Nuorese, pasta, pane e dolci fatti in casa, animali da allevamento. Anche 5 camere.
Indirizzo: Sa Tanca - Montevecchio, Arbus, tel. 070.97.31.45, cell. 340.91.05.265.
Orari: su prenotazione. Prezzi: da 25 €. C/credito: Visa.
Ristorante Hotel Santa Maria
Solo 7 tavoli, cucina curata con accostamenti mare-monti.
Indirizzo: via Santa Maria 46, Guspini, tel. 070.97.83.033.
Orari: 12.30-14, 20-21.30 (mai chiuso tranne ferie dell’albergo).
Prezzi: 30 €. C/credito: tutte.
Agriturismo Su Medau
Straordinaria selezione di carni. Anche 2 camere da 3 e 4 letti.
Indirizzo: località Pratzidus, Guspini, cell. 368.74.59.613,
www.agriturismosumedau.com.
Orari: su prenotazione. Prezzi: 25 €. C/credito: no.