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Sardegna

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Vivere la campagna

Un ippodromo ancora in gestazione

cavalli all'ippodromo

Donnerstag, 10. April 2008 - LA GAZZETTA DEL MEDIO CAMPIDANO

Villacidro. Servono ancora tre milioni per finire i lavori.

E’ ancora in gestazione. ma non ci si è voluti sottrarre al battesimo. L’ippodromo di Villacidro è stato presentato ufficialmente il 30 marzo con un’esibizione dimostrativa in pista. L’orgoglio della classe politica, che ne ha promosso la realizzazione ritenendolo un potente volàno di economia, galoppa fianco a fianco con i timori degli esperti, secondo i quali non è un buon momento per il settore e ci vorrà uno sforzo collettivo per far decollare la struttura e l’indotto, mentre gli allevatori piangono lacrime amare.
Ci vorrà ancora qualche spicciolo per terminare i lavori ma ad opera ultimata l’ippodromo di Trunconi assumerà un aspetto avveniristico. Il sindaco Franco Sedda ha annunciato che sono già stati ottenuti finanziamenti per due milioni e mezzo di euro. Verrà completata e coperta la tribuna, illuminata la pista in erba, creato un punto di ristoro per il pubblico e realizzato lo svincolo sulla statale 196.
La struttura, che sarà gestita da una società nata appositamente (il Consorzio corse cavalli), è la scommessa di un’intera classe politica cittadina e territoriale, come hanno ribadito il vicesindaco Teresa Pani con il presidente della Provincia Fulvio Tocco:
<L’impianto partirà con gare promozionali, ma poi toccherà alla Regione, alla Provincia ed ai Comuni istituire premi> che lo facciano galoppare dopo 25 anni di ferri arruginiti nel sud dell’isola. Perché, come sostiene Mario Sposi, amministratore del consorzio assieme a David Pireddu e Alessio Mascia, il cavallo <non è solo scommesse, è allevamento, fattrici e stalloni da scegliere, gestazione, coltivazione di foraggi e tutta un’economia d’indotto che può fiorire attorno>.
A patto naturalmente che ci siano allevatori e le strutture isolane dialoghino fra loro, visto che l’Unire (Unione nazionale per l’incremento delle razze equine) sembra ignorare la realtà ippica sarda: <Il settore è in crisi—spiega Paolo Puddu, direttore dell’istituto d’incremento ippico — sono stati ridimensionati i premi che già in Sardegna erano i più bassi, l’Unire stessa blocca la nascita di un albero genealogico sardo ed i politici continuano a vedere il cavallo come un fenomeno elitario>. L’obiettivo deve quindi essere <almeno una giornata di corse ogni settimana fra i tre ippodromi isolani>, aggiunge Puddu. mentre Siro Marrocu propone un progetto unitario fra Sassari, Chilivani e Villacidro. da presentare all’Unire con una garanzia finanziaria della Regione> e Lorenzo Soro, membro del consiglio d’amministrazione dell’Unire, garantisce che proporrà il riconoscimento dell’impianto di Villacidro.
Luci ed ombre dunque sulla pista tra le più lunghe d’ltalia. Pensato per la sua posizione baricentrica tra l’area metropolitana di Cagliari, l’iglesiente e l’oristanese, l’ippodromo non è ancora realmente aperto e già deve lottare per sopravvivere. Tra i sussurri di chi ha letto nella cerimonia battesimale <una furbesca operazione di propaganda elettorale>, le critiche di chi lo ritiene <solo l’ennesima squallida cattedrale nel deserto> e le proteste di chi ha lamentato il mancato invito agli allevatori locali, s’insinua la preoccupazione di un’intera categoria regionale, che neppure l’ottimismo distribuito in dosi da mulo dai politici intervenuti in conferenza stampa riesce a lenire. Secondo Gabriella Masuri, veterinario, allenatrice di cavalli da corsa all’ippodromo di Chili vani e presidente dell’Assogaloppo, sono <ben pochi i motivi per gioire, l’Unire sta affossando l’attività ippica sarda e la Regione non si è mai data da fare, se non con l’istituto d’incremento ippico e in misura ridicola>.
Simone Nonnis