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Sardegna

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Mense scolastiche: cresce il business del chilometro zero

locandina

Dienstag, 9. Oktober 2012 - LA NUOVA SARDEGNA

Sanluri, la Provincia ripropone l’iniziativa agroalimentare con importanti ricadute economiche nel Medio Campidano

di Luciano Onnis SANLURI “A su satu po imparai”.. a mangiar sano e nutrire economicamente il settore agroalimentare del territorio del Medio Campidano. Anche in questo anno scolastico in gran parte nelle mense delle scuole a tempo lungo o prolungato del territorio si mangeranno prevalentemente prodotti di “casa nostra” che rispettino le specificità del “Km zero”, Igp e Doc-Dop provenienti da filiera certificata. Il tutto nell’ottica di diffusione di una cultura del mangiar sano e di una educazione alimentare equilibrata, ecosostenibile e locale. E se c’è il ritorno economico per i produttori, ancor meglio. La Provincia, con l’assessorato alla Pubblica Istruzione, ha varato i giorni scorsi per il secondo anno consecutivo il “Programma triennale di Educazione Alimentare, Ambientale e sulla ruralità – Fattorie didattiche- A su satu po imparai” inerente la ristorazione scolastica di qualità del progetto “ Mense scolastiche”. Alla presentazione del progetto, l’assessore Piano ha parlato dei lusinghieri risultati ottenuti e delle novità di quest’anno come l’allargamento ad altri soggetti istituzionali ed enti, interessati a condividere e concretizzare le varie iniziative a favore della consumazione del cibo locale nelle mense aziendali. Un piano che vede coinvolti i Comuni, i medici della Asl del Servizio SiAn, alcuni gestori delle mense, le scuole del territorio, Laore Sardegna, la Cia territoriale, le fattorie didattiche accreditate e, fra i nuovi enti e istituzioni, l’Università di Cagliari (Sezione di Fisiologia e Nutrizione Umana) e la Regione. L’ assessore Piano ha anche fornito i dati del monitoraggio effettuato lo scorso anno scolastico in tre centri pilota (Pabillonis, Samassi e Villamar): i Comuni che nei capitolati avevano richiesto tra il 50 e il 60% di prodotti di qualità, oggi nelle mense stanno utilizzando l’87% di questi prodotti (48 alimenti su 55); in un mese sono stati vengono consumati 1.350 chilogrammi di cibo, di cui 180 di provenienza nazionale, 347 regionale, 202 di agricoltura biologica e 621 provinciale. Anche nella quantità è stata rispettata una percentuale elevata: 1.170 chili di prodotto su 1350 è di qualità certificata, pari all’86,6%. L’altro elemento interessante è dato dai fornitori: su 24 totali, due sono nazionali, cinque regionali e ben diciassette sono del Medio Campidano (di cui 14 produttori diretti). Altro dato importante è la ricaduta economica nel territorio: un volume di affari pari a 15 milioni di euro di valore degli alimenti, di cui 11 milioni per quelli a “Km zero”