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Sardegna

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Vivere la campagna

A lezione di prodotti locali sui banchi di tutte le scuole

fattorie didattiche

Mittwoch, 8. Juni 2011 - L'UNIONE SARDA

I pasti a base di alimenti biologici a chilometri zero

Clementine, mele, fragole, ciliegie e prodotti biologici. Dal prossimo anno faranno il loro ingresso sulle mense delle scuole materne, elementari e medie del Medio Campidano. Non solo: dimenticate le tradizionali merendine, mortadella, salame e focacce sui banchi di scuola, allo scoccare della pausa di metà mattinata, farà la sua comparsa un colorato frutto di stagione, pane, yogurt e miele. È la filosofia del progetto "Satu po imparai", firmato dalla Provincia, dalle istituzioni scolastiche, dalla Asl di Sanluri, dal Gal Monte Linas, dall'agenzia Laore, dalle fattorie didattiche.
LE NOVITÀ Insieme, a Villacidro, nella sala consiliare di via Parrocchia, dove ieri mattina hanno brindato per l'approvazione di un capitolato di appalto che impegna i gestori delle mense a promuovere abitudini alimentari sane ed equilibrate. Fra le novità la durata dell'appalto non inferiore ai tre anni, la garanzia che almeno il 70 per cento dei prodotti siano biologici e a chilometro zero, la distanza dal centro di cottura non dovrà superare i 25 chilometri e il tempo di consegna dei pasti i 30 minuti. Inoltre: le imprese aggiudicatrici dovranno predisporre un piano di educazione alimentare, promuovere il ritiro e la distribuzione del cibo eccedente alle associazioni di volontariato o alla cura degli animali.
LA PROVINCIA «Dall'alimentazione dipende la salute dei bambini e degli adulti del futuro», spiega l'assessore all'istruzione Gigi Piano. «Per questo la Provincia ha promosso il tavolo tecnico che ha visto lavorare fianco a fianco tutti gli operatori coinvolti nel servizio. L'obiettivo è impiegare prodotti agricoli e zootecnici privi di ogm, provenienti dalle nostre aziende locali o comunque iscritti all'albo dei produttori. Dobbiamo incentivare la filiera corta e fare spazio alla qualità, estendere il modello ad altre utenze quali le case di riposo, i centri di assistenza diurni, i pasti a domicilio per i bisognosi». Sono 3.670 gli alunni che usufruiscono del servizio mensa, per un giro di affari che sfiora i 3 milioni di euro. Il costo a pasto varia da scuola a scuola e da paese a paese, passando da 3,37 per i bambini dell'infanzia ai 6 euro per i ragazzi delle medie. Numeri che spiegano l'importanza dell'iniziativa e che spingono ad un prezzo unico per tutte le sedi di 4,30 euro.
Santina Ravì