Logo of the Province of Middle Campidano

Sardegna

Salta la barra di navigazione e vai ai contenuti

Vivere la campagna

Ordine del giorno contro la violenza sulle donne

donna

Samstag, 15. Dezember 2007 - IL PROVINCIALE

Provincia / La consigliera Simona Lobina presenta un
Ordine del giorno contro la violenza sulle donne
Adesione alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne il 25 novembre 2007.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani stabilisce che spettano a tutti gli individui le stesse libertà, senza distinzione di razza, sesso, lingua. religione. opinione politica, origine nazionale e sociale. La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sancisce il divieto di qualsiasi forma di discriminazione e Ia Costituzione Italiana recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, e impegna Ia Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano Ia libertà e l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine (art. 3. comma 1 e 2). La principale causa di morte delle donne, comprese tra i 14 e i 44 anni, in Europa e nel Mondo e Ia violenza subita da un uomo. L’indagine ISTAT, commissionata dal Ministero delle Pari Opportunità e resa pubblica nel 2006, stima in 6 milioni e 734 mila il numero delle donne che in Italia hanno subito violenza fisica e sessuale nella loro vita. Statisticamente il maggior numero di violenze sulle donne si consumano in ambito familiare e i partner sono i principali responsabili (67,1% del casi); inoltre il 90% dei casi di violenza non viene mai denunciato.
La violenza sulle donne non è un problema privato ma è una questione sociale che va affrontata nella dimensione pubblica, perché Ia promozione e Ia tutela dei diritti delle donne sono requisiti essenziali per costruire una vera e propria democrazia.
Considerato che il 25 novembre è Ia giornata mondiale contro Ia violenza sulle donne;
Impegna la Giunta

  1. a promuovere campagne pubbliche contro Ia violenza sulle donne attivando, con metodo sinergico, una rete con Ia Regione, le Province e i Comuni, e con le associazioni impegnate contro Ia violenza sulle donne, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica in modo permanente, e non solo in occasione di eventi tragici, con I’obiettivo di debellare radicati retaggi culturali che, ancora oggi, rendono possibile il femminicidio;
  2. a rifiutare ogni forma di intervento di tipo emergenziale, perché Ia violenza sulle donne non è una questione di ordine pubblico, ma è una questione sociale e culturale, che non conosce differenze di classe, etnia, cultura. religione, appartenenza politica: 
  3. a promuovere il programma di formazione, in raccordo fra scuola, servizi territoriali e centri antiviolenza, sulle relazione tra uorno e donne, suIl’educazione all’uguaglianza e sul rispetto delle differenze.

Simona Lobina